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Via dell’Amore: sì del Comune al reintegro nella Cinque Terre Card, ma col mantenimento del modello attuale

La gestione della riapertura della Via dell’Amore continua a tenere banco nel dibattito pubblico delle Cinque Terre. La decisione del Comune di Riomaggiore di imporre il pagamento di un biglietto di 5 euro per l’accesso al primo tratto del famoso sentiero da poco riaperto, tagliandolo di fatto fuori dal sistema della Cinque Terre Card.
Nei giorni scorsi, su richiesta delle associazioni delle Cinque Terre, si è svolta una riunione con l’amministrazione comunale guidata da Fabrizia Pecunia.
All’incontro, che ha dato vita a un confronto leale, a tratti anche duro, hanno preso parte le Pro Loco di Monterosso, Vernazza e Corniglia, il Consorzio Turistico Cinque Terre e l’Associazione UnitiperCorniglia, alla presenza del rappresentante del Consorzio Sciacchetrà e della Commissione Turismo del Comune di Riomaggiore.
Le parti, dopo aver chiarito le rispettive posizioni, hanno condiviso la necessità di attivare un tavolo di confronto permanente sul tema volto a recepire le istanze dei territori e lavorare alla predisposizione di un progetto che riguardi la Via dell’Amore che sia inclusivo e integrato nell’attuale sistema.
“Si è condiviso che la Via dell’Amore, come tutta la rete sentieristica dell’area delle Cinque Terre, meriti rispetto, cura ed attenzione da parte delle Istituzioni competenti e necessiti di un’attenzione più puntuale per quello che riguarda il monitoraggio degli accessi. Allo stesso tempo, è stata riconosciuta la competenza del Comune di Riomaggiore sulla governance del progetto”, riferiscono le associazioni.

L’amministrazione comunale di Riomaggiore ha ribadito la volontà di non escludere la Via dell’Amore dal Sistema Cinque Terre e di farla tornare ad essere patrimonio collettivo di tutti i cittadini delle Cinque Terre, così come declinato nell’accordo quadro del 2018, a firma di Regione Liguria, Parco nazionale delle Cinque Terre e Comune di Riomaggiore.
Per dare un segnale in questo senso e, recependo le istanze delle associazioni presenti, l’amministrazione di Riomaggiore si è impegnata a garantire da subito l’accesso gratuito e senza prenotazione anche dei residenti nei comuni di Vernazza e Monterosso che, negli anni della chiusura della Via dell’Amore, hanno comunque continuato, anche a fronte di una maggiore pressione sul resto della rete sentieristica, a sostenere l’importanza di un investimento tanto oneroso ma necessario al recupero di un bene patrimonio di tutti.
“Lo straordinario territorio, del quale abbiamo l’onere e l’onore della preservazione a vantaggio delle generazioni future, rappresenta un valore che non si può ridurre ad una mera operazione commerciale e quindi non gli si può attribuire un prezzo ma deve essere tutelato attraverso azioni di attento monitoraggio, tutela e investimenti. Considerando le radicali mutazioni e le sfide climatiche, socio-antropologiche ed economiche che tutto il mondo sta attraversando – proseguono le associazioni – l’idea che si possano affrontare singolarmente le problematiche che ne deriveranno è assolutamente impensabile. La prossima apertura della Via dell’Amore può, invece, offrire l’occasione per un confronto più ampio sulle nuove strategie da adottare per rendere l’area delle Cinque Terre fruibile in maniera più sostenibile, cercando di raggiungere e mantenere un giusto equilibrio tra turismo, ambiente e socialità. Questo confronto dovrebbe essere portato avanti in un tavolo permanete sul turismo, in senso esteso alla tutela ambientale e allo sviluppo socio-economico, coordinato dal Parco e con la presenza di tutte le istituzioni e le associazioni del territorio.

La volontà manifestata dall’amministrazione, condivisa anche dalle associazioni presenti, è quella di partire dalla sperimentazione in atto per realizzare un progetto di valorizzazione museale, da integrare, come detto, nel circuito della Cinque Terre Card, ma capace di proporre un modello innovativo e sostenibile di fruizione del territorio: attraverso le visite guidate, la connessione con altri punti di interesse e la conseguente connessione del patrimonio culturale esistente, sarà possibile entrare nella vera essenza delle Cinque Terre. Contrapponendo al turismo mordi e fuggi un’offerta di valore e alta qualità.
“Un modello così disegnato può permettere la destagionalizzazione, la valorizzazione del turista che risiede e una crescita della consapevolezza collettiva. In questa fase di sperimentazione stiamo registrando riscontri molto positivi da parte dei turisti che accedono alla Via dell’Amore e questo ci permette di credere ancora di più nella bontà del modello proposto”, dichiara la sindaca Pecunia.

E’ stato poi affrontato il tema delle aperture invernali, in merito al quale l’associazione commercianti ha proposto un calendario in grado di garantire un servizio minimo da novembre a marzo.
L’amministrazione comunale ha confermato la disponibilità ad approvare una pianificazione delle aperture invernali che preveda un minimo di apertura, anche inferiore ai 60 giorni previsti dalla delibera in essere, purché condivisa con le attività e le associazioni di categoria, e atta a consentire una soddisfacente erogazione dei servizi durante i mesi invernali.
Pertanto il Comune invita le singole attività commerciali a far pervenire all’ente, il prima possibile, le aperture invernali per ogni esercizio con un impegno che dovrà tassativamente essere rispettato.
In merito agli eventi e alle manifestazioni, è stata evidenziata la necessita di arrivare alla costituzione di una Proloco in grado di offrire un servizio dedicato ai turisti che risiedono e garantire un supporto all’amministrazione nella gestione delle manifestazioni. Un percorso che sarà attivato a fine stagione.

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