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Il Partito Democratico al corteo anti inquinamento: “Crociere problema per la salute”

"Rattrista e indigna vedere come il Primo cittadino, responsabile della salute dei suoi cittadini, non abbia fatto nulla di nuovo rispetto allo scorso anno, assistiamo infatti alle stesse criticità con la sola differenza di una situazione ambientale sempre più compromessa".

Emissioni navi da crociere, immagine diffusa da Speziaviadalcarbone

“I dati dei monitoraggi di Arpal della qualità dell’aria, soprattutto in Via San Cipriano, sono sempre più allarmanti e ripropongono un problema tuttora irrisolto che è stato posto al Sindaco Peracchini, più volte e in più sedi, da ultimo in Commissione Ambiente: le navi da crociera, allo stato attuale, rappresentano un problema grave per la salute dei cittadini e per la vivibilità della nostra città”. Lo dice una nota con cui Renata Angelinelli, responsabile ambiente del Partito Democratico della Spezia, annuncia l’adesione del partito al corteo No all’inquinamento organizzato dalla Rete Ambiente Altro Turismo, che sfilerà per la città il prossimo 18 luglio.

“Le centraline hanno rilevato un alto aumento di ossidi azoto che insieme al particolato e agli ossidi di zolfo sono fortemente dannosi per cuore e polmoni, anche a brevissimo termine. Un trend locale che è confermato anche a livello europeo come dimostra il nuovo rapporto sul tema di Transport and Environment: dal 2019, le emissioni di ossidi di azoto e di particolato PM2,5 sono aumentate in Europa rispettivamente del 18 e del 25 per cento.

Dai dati di Arpal non si trova traccia del particolato più sottile come il black carbon, prodotto in particolar modo dalle navi da crociera, circa dieci volte più tossico per la salute umana rispetto al PM10 e potentissimo climalterante.
Un rischio sottovalutato? Di certo un problema che però esiste e deve essere risolto. Chiederemo un incontro all’Autorità di Sistema portuale per avere ulteriori chiarimenti sulle modalità di raccolta dei dati e un confronto sulle possibili soluzioni.

Il turismo crocieristico deve rispettare la salute delle persone, con l’impegno delle compagnie di ridurre sempre di più l’impatto della navigazione sul clima e l’aria. Siamo invece al paradosso per cui le compagnie crocieristiche arrivano a rifiutare persino gli strumenti di prevenzione ipotizzati dall’Autorità di Sistema portuale.

Molte città nel mondo si sono poste il problema intervenendo in diversi modi: Venezia ha impedito alle grandi navi da crociera di attraccare nel suo centro storico, Barcellona, ha recentemente affermato che limiterà il numero di crocieristi, Marsiglia, il più grande porto crocieristico della Francia, si è espresso contraria per l’inquinamento atmosferico, così come Amsterdam, Santorini e Dubrovnik hanno imposto restrizioni alle compagnie di crociera. Ma anche Monterey Bay, in California o Bar Harbor, nel Maine, hanno deciso di porre limiti severi al numero di turisti che possono sbarcare dalle navi.

E la nostra città? Rattrista e indigna vedere come il Primo cittadino, responsabile della salute dei suoi cittadini, non abbia fatto nulla di nuovo rispetto allo scorso anno, assistiamo infatti alle stesse criticità con la sola differenza di una situazione ambientale sempre più compromessa. Nell’attesa dell’ elettrificazione delle banchine che fino al 2025 non verrà concretizzata occorre ridurre significativamente i livelli di inquinamento.

Nel frattempo si deve pretendere l’obbligo di carburanti il più possibile a emissioni zero, dando priorità in un futuro prossimo alle tecnologie come le celle a combustibile a idrogeno, le batterie e l’energia eolica invece che il GNL.
Si regolino gli accessi e si inaspriscano i controlli”.

 

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