È Kevin Agudelo la prima cessione dello Spezia retrocesso in Serie B. Dopo tre anni si chiude la parentesi spezzina del duttile colombiano, che conclude il suo percorso in maglia bianca con novantatré presenze, quattro reti e altrettanti assist. Arrivato allo Spezia nella turbolenta estate della conquista della Serie A, dopo due anni di prestito è stato acquistato dal club della famiglia Platek un anno fa, firmando un contratto fino al giugno 2026, che è destinato a non essere rispettato. Rincalzo con Italiano, Agudelo – pur giocando soprattutto spezzoni – ha vissuto la sua miglior stagione in maglia bianca con Thiago Motta in panchina, segnando tre gol e guadagnandosi con diritto la nomea di spacca-partite, vista la sua incisività con gli ingressi a gara in corso. Nella stagione appena conclusa, quella in cui Agudelo ha giocato di più, numeri negativi, con zero reti segnate e un solo assist, nella prima di Semplici sulla panchina dello Spezia. Poi, nel momento più delicato della stagione, un problema fisico non gli ha permesso di essere utile alla causa, osservando solo dalla panchina la gara di Roma e soprattutto lo spareggio con il Verona.
Proprio nelle prossime ore, il colombiano volerà negli Emirati arabi per firmare con l’Al-Nasr SC, club di Dubai, e non con l’Al-Nassr di Riyad, la squadra di Cristiano Ronaldo, che inizialmente sembrava la meta prestabilita. Dettagli irrilevanti, comunque, per i tifosi dello Spezia, che si apprestano a salutare una delle colonne del triennio della Serie A. Nelle casse del club aquilotto verranno versati due milioni e mezzo, di fatto gli stessi che un anno fa lo Spezia spese per acquistare Toto a titolo definitivo dal Genoa. Attaccatissimo alla piazza, Agudelo era stato uno dei pochi che all’indomani della retrocessione aveva scritto a cuore aperto un messaggio ai tifosi: “Vi chiedo scusa”, le sue parole. “Ora rimbocchiamoci le maniche e cerchiamo di portare il più presto possibile le Aquile dove meritano di stare”. Ma di questo nuovo percorso Kevin non farà parte e di lui resterà il ricordo del gol al Milan nella storica vittoria di San Siro, delle corse sotto la Curva Ferrovia, di quei dribbling di troppo che spesso scatenavano un brusio sugli spalti e di quell’impegno che mai è mancato, nel rispetto della maglia bianca.
