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Mentre la procura ricorrerà in cassazione

Cantiere ex cava Carlo Alberto, i tanti dubbi delle associazioni ambientaliste sulle procedure approvate

Ex Cava Carlo Alberto vista da Porto Venere, Isola Palmaria

Mentre la Procura della Repubblica ha deciso di ricorrere alla Corte di Cassazione contro il provvedimento col quale il Tribunale del riesame aveva respinto la convalida, da parte del gip, dei sigilli apposti dai Carabinieri forestali, il 12 aprile scorso al cantiere dell’ex cava Carlo Alberto sull’isola Palmaria, le associazioni ambientaliste Legambiente e Posidonia pongono ulteriori dubbi, integrando l’esposto presentato a suo tempo a proposito dello stabilimento balneare con ristorante e piscina: “Proseguono attività che non riconosciamo tra quelle assentite – si legge nella nota congiunta -. Massima fiducia dunque nell’operato del Comando Carabinieri Forestale e della Procura della Repubblica, mentre invece nutriamo molti dubbi sulla procedura che ha portato ad approvare la pratica dello stabilimento, nel corso della quale in alcuni passaggi facciamo fatica a veder rispettato lo spirito del legislatore. Ecco alcuni esempi: un Parco il cui piano (sovraordinato) non prevedeva piscine in quell’area, come ha fatto ad assentirle? Un Comune il cui Puc (subordinato) che invece le prevedeva (in quanto anteriore a quello del Parco) ma solo passando attraverso uno strumento di approfondimento, il Piano Urbanistico Operativo (che a sua volta avrebbe comportato una Valutazione Ambientale Strategica), come ha fatto ad accontentarsi della richiesta del costruttore di ricorrere ai Margini di flessibilità del Puc stesso, saltando a piè pari PUO e VAS? Un manufatto di valore testimoniale (la ex casa dei cavatori), per il quale Piano del Parco e PUC prevederebbero il recupero attraverso restauro dell’esistente, come ha fatto ad essere abbattuto per essere poi ricostruito nelle forme del progetto?”. La nota delle associazioni continua con altre questioni sollevate: “Come si farà, a progetto concluso, a eludere la norma di Piano del Parco e Puc per i quali “dovrà essere garantita la fruizione pubblica libera e dovrà essere consentito l’accesso e la fruizione alla scogliera, alla spiaggia, alla zona boscata e rocciosa di interesse paesistico? Anche qui la nostra interpretazione della norma verrà ribaltata?”

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