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Partito democratico e forum ambiente

Accordo Enel e Comune, Angelinelli: “Dove sono le novità? Resta incognita sull’area da riempire”

Centrale "Eugenio Montale" di Enel

“Il Comune della Spezia ed Enel hanno firmato un protocollo d’intesa per instaurare una sede di discussione sulla riconversione dell’area Enel, potrebbe essere una bella notizia se non fosse che ancora una volta non c’è stato alcun coinvolgimento della città (cittadini, associazioni, partiti politici, sindacati..). Leggiamo e prendiamo atto”. Così Renata Angelinelli della segreteria provinciale Partito democratico e il Forum Ambiente del partito della Spezia in una nota che prosegue: ” Del resto il Sindaco ha più volte dichiarato di avere un dialogo privato con Enel come se il tema trattato non fosse importante per tutta la collettività.  Ma dove sono le novità espresse dal Sindaco rispetto agli intenti già dichiarati da Enel ad aprile in riferimento all’accumulo, pannelli solari e idrogeno verde finanziato con il Pnrr?  Non essendoci stata una vera e propria regia, Enel giustamente ha fatto delle scelte in base alle proprie opportunità che si sono tradotte in tanti progetti importanti dei quali però sarebbe opportuno capire e conoscere la ricaduta occupazionale sia in termini quantitativi che qualitativi.

E l’Amministrazione comunale in quel dialogo privato cosa ha portato avanti? Altri comuni in Italia stanno chiedendo ad Enel di investire nel territorio analogamente a quanto ha fatto a Catania dove la fabbrica che produce pannelli fotovoltaici occupa 800 persone di cui 600 diplomati e 200 laureati.

Era necessario sottolineare la necessità di creare prospettive verso uno sviluppo proiettato nel futuro, un progetto globale che potesse includere ricerca, produzione di componenti nel settore della transizione energetica e un centro di formazione per creare nuove professioni indispensabili con le trasformazioni che verranno”.

“Siamo contenti di leggere, fra gli intenti di Enel, le bonifiche che tanto abbiamo auspicato. Crediamo sia importante ripartire da lì e magari, accanto al centro sportivo il cui progetto ancora non conosciamo, immaginare del nuovo verde e dei luoghi di aggregazione per i quartieri limitrofi alla centrale, sempre più marginali e poco considerati – conclude la nota -. Rimane l’incognita di quell’area “da riempire” che crediamo debba essere il compito di un vero processo partecipativo, nell’ottica di creare lavoro sostenibile e duraturo per le nuove generazioni”.

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