Le immagini e le testimonianze che arrivano dall’Adriatico non fanno dormire sonni tranquilli ai mitilicoltori perché l’arrivo in massa del granchio blu mette a rischio i prodotti che fanno la differenza nelle tavole degli italiani e non solo. Alla Spezia l’ultimo avvistamento nelle acque spezzine risale al 2016, a Lerici. Al momento la specie aliena non è stata stanata nuovamente ma sono necessari costanti monitoraggi per capire se il quadro sia cambiato. Ed è così che si fa un salto in avanti al 15 giugno quando cominceranno, appunto, i monitoraggi con il posizionamento delle trappole. Il provvedimento si evince da un’ordinanza diffusa dalla Capitaneria di porto. L’istanza era partita, nei giorni scorsi, dall’Osservatorio ligure pesca e ambiente poi supportata anche dai mitilicoltori spezzini e dall’Autorità di sistema portuale.
I monitoraggi proseguiranno fino al 23 giugno e in particolare, come precisa l’ordinanza: “nella zona interessata dalle operazioni sono interdette la navigazione, la sosta, la pesca nonché qualsiasi altra attività marittima, anche subacquea, estranee alle medesima. È fatto obbligo alle navi ed ai natanti in transito di tenersi ad una distanza di 50 metri dai mezzi operanti e, al termine delle operazioni di posa, dai segnalamenti che verranno posizionati per l’individuazione dei vivai sopracitati, procedendo con la massima cautela e prestando particolare attenzione.
I divieti e le prescrizioni di cui al presente articolo non si applicano alle unità della Guardia Costiera, di Polizia, dei Vigili del fuoco e di soccorso, in ragione dei rispettivi uffici”.
“Siamo a conoscenza del fatto che alcune zone, in particolare l’Adriatico, patiscono la presenza di questo crostaceo – spiega Paolo Varrella, biologo e muscolaio – e che predilige acque più dolci ma la prevenzione viene prima di tutto. Il granchio blu è tenace, resistente e si ciba di ostriche e muscoli, il monitoraggio in programma permetterà di tracciare un quadro più puntuale della situazione. In questo momento è segnalata presenza massiccia nella sacca di Goro e sul Gargano. In altre aree è presente ma in quantità ridotte. Inoltre, fino a 6/7 mesi fa se ne vedevano solo alcuni, ma solo esemplari grandi. Da questa primavera sono esplosi e si vedono anche le taglie più piccole tanto che hanno messo in commerci le moleche. Qui alla Spezia monitoriamo la situazione senza dimenticare che una delle principali criticità nel nostro settore è rappresentata dalle orate”.
Il granchio blu spezza i mitili con le sue chele robuste. Ha un carapace ampio e può raggiungere i 20 centimetri di larghezza e i 9 di lunghezza. E’ facile da riconoscere: il dorso è granuloso e di colore variabile dal grigio al blu verdognolo. Ha due denti frontali di forma triangolare mentre di lato presenta nove denti, l’ultimo dei quali più lungo, acuto, esteso lateralmente; le altre appendici sono grigie dal lato dorsale e blu dal lato ventrale. Un esemplare vive in media 4 anni e ama riprodursi lungo gli estuari dei fiumi tra la primavera e l’autunno.
E’ infine un ingrediente molto ambito nella cucina di mezzo mondo, dagli Stati Uniti al Su Est Asiatico, fortemente sfruttato per la pesca in altri continenti. Surgelato e di importazione, ha un prezzo di circa 75 euro al chilogrammo.