“Il versante si è dimostrato pericoloso, ma siamo in anticipo sui tempi di consegna e speriamo di continuare così”. Lo ha spiegato questa mattina Gianfranco Daminato, responsabile tecnico di cantiere che si occupa della messa in sicurezza della Via dell’Amore. Un cantiere da 80mila metri quadri di superficie, che lato Riomaggiore arriva a 70 metri di altitudine ma a Manarola tocca i 170 metri. “Solo per arrivare in quota i rocciatori ci mettono 40 minuti ogni mattina”.
Posa della rete, chiodatura, drenaggi, disgaggi e disboschi: questo l’iter. “Abbiamo già posato quasi tutta la rete di progetto anche nel versante di Manarola, ci mancheranno otto rotoli – spiega Daminato -. Stiamo già perforando e a luglio saremo pronti per montare le ultime barriere paramassi. L’anno prossimo di questi tempi le pareti saranno già consolidate. Il lavoro più lungo è piantare i chiodi: abbiamo 40 chilometri di chiodature da posare”.
“Dopo dieci anni di abbandono totale abbiamo trovato una situazione molto più delicata di quanto si poteva immaginare. Siamo dovuti andare a eliminare blocchi rocciosi instabili, consolidare la parete e proteggere il versante con reti e barriere paramassi è il primo lavoro – ha spiegato Alessandro Focaracci, progettista e direttore dei lavori -. Un’opera che darà sicurezza nelle prossime decine di anni”.
Capitolo a parte per la galleria artificiale degli anni Sessanta, quella dove sorgeva la famosa panchina con gli amanti che si baciano. “E’ stata rinforzata e poi estesa per altri 110 metri – spiega il tecnico – La frana del 2012 era avvenuta proprio in corrispondenza della galleria artificiale. Siamo ad un terzo del progetto, pensiamo di poter chiudere tranquillamente entro il luglio del 2024”.