Tre denunce e dieci sanzioni. E’ questo l’esito delle indagini svolte dai Carabinieri del Nipaaf (Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale) e dalla Capitaneria di porto su due sversamenti di liquami inquinanti rilevati all’interno della darsena di Pagliari. hanno denunciato tre imprenditori ed elevato dieci sanzioni
La chiazza oleosa, limitata con l’intervento della ditta Sepor e l’utilizzo di panne contenitive e assorbenti, lasciava pochi dubbi, ma le analisi svolte da Arpal su delega dell’autorità giudiziaria hanno confermato che si trattava di idrocarburi pesanti e così sono scattate le denunce per tre imprenditori del settore nautico, accusati del reato di falso. Gli investigatori hanno accertato che le imprese, operanti nel piazzale della darsena, utilizzavano per le lavorazioni di manutenzione delle barche sostanze contaminanti (vernici antivegetative, solventi, olii lubrificanti, idrocarburi…) i cui residui, raccolti dalle acque di lavaggio e piovane, finivano dal piazzale in un reticolo di canalizzazioni con scarico diretto in mare.
Il reato di falso segnalato all’autorità giudiziaria dipende dal fatto che i tre imprenditori avevano dichiarato all’amministrazione provinciale della Spezia (ente competente per il rilascio delle autorizzazioni per gli scarichi) che le acque derivanti dal dilavamento del piazzale utilizzato per le lavorazioni non erano potenzialmente contaminate, questo comportava esenzione dall’autorizzazione allo scarico e quindi l’assenza delle relative prescrizioni.
Visto che gli scarichi risultano privi di autorizzazione, i militari hanno anche elevato dieci sanzioni amministrative nei confronti dei proprietari e gestori di altrettante ditte che operano nel piazzale. L’importo complessivo delle sanzioni è di 30mila euro.
