Ben 1139 candeline per la città di Aulla che sorse intorno all’abbazia di San Caprasio il 27 maggio 884. Punto di snodo fondamentale, fu importante per i pellegrini che erano diretti a Roma, così come adesso lo è per chi sceglie di intraprendere la Via Francigena e si ferma a San Caprasio accolto dalla sua associazione.
La chiesa, che dopo la Seconda Guerra Mondiale è stata restaurata più volte fino ad arrivare all’aspetto restituito oggi, è ancora quello dei primi decenni dell’anno mille, quando in tutta Europa si rinnovarono le chiese e sorsero cattedrali. L’abside e la facciata, che appena poco più di un secolo prima, il 27 maggio 884, era stata fondata da Adalberto I di Toscana, furono abbattute e ricostruite in modo da allungare lo spazio interno delle navate. L’altare maggiore è stato ricomposto utilizzando i marmi dell’altare seicentesco eretto nel 1664 per ospitare le reliquie di San Severo. Nell’abside dell’Abbazia è visibile l’antica tomba di San Caprasio. Nel 1944, vicino alla tomba, è caduta, miracolosamente inesplosa, una bomba inglese del peso di 500 libre ritrovata nel corso dello scavo archeologico del 2003.
Una città abbattuta dalla furia della guerra che si è portata via quasi tutte le sue bellezze e che si è fatta conoscere negli anni più recenti per aver avuto il primo baby sindaco della Provincia, per essere stata dedipietrizzata e aver installato il primo cartello antiprostituzione, ma anche per il premio Lunezia dedicato alla musica. Giunta, infine, sui piccoli schermi per la terribile alluvione del 2011 e per il crollo del ponte di Albiano. Ma Aulla è molto di più: è la bellissima e inespugnabile Fortezza della Brunella, è il brulichio di una piccolissima città che vive e porta avanti l’economia lunigianese, è il profumo del chiodo e delle focaccette appena uscite dai testi e della polenta e capra pronta da assaggiare e chi non conosce queste bellezze e prelibatezze fa ancora in tempo a recuperare, magari proprio in questi giorni di festa.
Buon compleanno Aulla.