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Arcola

“Nessuna richiesta di ampliamento per l’impianto di Groppolo, né recenti segnalazioni di disagi”

L'assessore Giampedrone risponde all'interrogazione del Movimento cinque stelle. Ugolini: "Negare l’evidenza non risolve i problemi".

L'assessore Giacomo Giampedrone e il consigliere Paolo Ugolini
L'assessore Giacomo Giampedrone e il consigliere Paolo Ugolini

L’impianto di trattamento rifiuti di Groppolo di Arcola “risulta abbia ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie al suo funzionamento e allo stato attuale non risultano in capo a Regione Liguria recenti segnalazioni di disagio né tantomeno richieste di ulteriori ampliamenti della quantità e della tipologia dei rifiuti trattati”. Così l’assessore regionale all’Ambiente, Giacomo Giampedrone, ha concluso ieri in Consiglio regionale la sua risposta all’interrogazione sull’impianto presentata per il gruppo del Movimento cinque stelle dal consigliere Paolo Ugolini; interrogazione che chiedeva appunto se “l’impianto di trattamento rifiuti in località Groppolo nel Comune di Arcola è stato sottoposto a tutte le procedure di autorizzazioni previste dalla normativa vigente” e se “sarà autorizzato ad un ulteriore ampliamento della quantità e della tipologia di rifiuti trattati”.

“Nel 2019, entro dieci anni dall’autorizzazione originaria del 2009 – aveva esordito Giampedrone -, la Provincia della Spezia ha proceduto al rinnovo dell’autorizzazione, con la nuova denominazione di impianto di selezione, trattamento e recupero rifiuti non pericolosi, subordinando la validità del rinnovo al rispetto di tutte le prescrizioni riportate da ultimo nella determina dirigenziale 197 del 2018. Quindi è stato formalmente preso atto che il titolo della determina originale, che era impianto di riciclaggio di rottami metallici e trattamento Raee, non fosse più da ritenersi rappresentativo dell’attività in essere, come si evince anche dall’autorizzazione rinnovata, che nell’ambito totale consentito di 80mila tonnellate annue di rifiuti, prevede solo 2mila tonnellate annue di rottami metallici, in luogo delle 30mila originariamente previste, e solo 500 tonnellate annue per quanto riguarda i Raee”.  L’assessore ha quindi proseguito: “Con un decreto dirigenziale del giugno 2021 la Provincia della Spezia ha inoltre assentito a una modifica del layout impiantistico, senza modiche all’estensione delle superfici autorizzate alla gestione dei rifiuti né al posizionamento delle baie di stoccaggio dei rifiuti in ingresso e uscita né alla tipologia e alla quantità dei rifiuti trattati”.

Giampedrone ha poi toccato il tema della diffida della Provincia di cui l’impianto è stato oggetto nel 2019, menzionata dall’interrogazione del Movimento cinque stelle (“l’impianto in questione è stato diffidato con determina dirigenziale n° 904 del 10 ottobre 2019 perché violava alcune prescrizioni delle autorizzazioni precedenti ma tale diffida non ha eliminato i disagi denunciati anche recentemente dai residenti”, si legge nell’interrogazione pentastellata). “La diffida – ha riferito l’assessore – ha riguardato le non ideali separazioni dei cumuli a protezione della polverosità dei flussi a trattamento ed è stata emessa dopo segnalazioni del Comune di Arcola. La diffida è stata però revocata dopo pochi mesi, in seguito alla verifica delle attività realizzate in adempimento alle prescrizioni della diffida stessa, come anche riscontrato nel corso del sopralluogo condotto dal personale della Stazione Carabinieri Forestali della Spezia nel dicembre 2019, che ne ha confermato l’efficacia; con Asl e Arpal che partecipano ai procedimenti provinciali. Da allora risulta che la Provincia abbia attivato una continua interlocuzione con il Comune di Arcola, a cui sono seguiti incontri, sempre alla presenza di Arpal e Asl; sono anche stati svolti, sempre da parte della Polizia provinciale, che non hanno portato a rilevazioni di maleodorazioni o problematiche similari“.

Sul tema il Movimento cinque stelle è tornato con una nota a margine della seduta consiliare. “Siamo alle solite: le scelte superficiali di certa politica le pagano i cittadini. E il conto è sempre salato. Come definire altrimenti il disagio che subiscono i residenti di Groppolo di Arcola a causa dell’impianto di trattamento rifiuti? Installato in un’area densamente popolata, con un asilo nelle vicinanze, condanna i cittadini a subire odori e respirare dunque aria di pessima qualità, sopportare un incessante inquinamento acustico e fare peraltro i conti con un quadro sanitario tutt’altro che accettabile, visto che l’inadeguato stoccaggio dei rifiuti nel piazzale dell’impianto richiama topi e insetti”, afferma Ugolini. “A questo quadro, cui i residenti hanno invano provato a porre rimedio installando a loro spese barriere sia per attutire il rumore, sia per mitigare la puzza, si aggiunge il timore di un possibile ampliamento dell’impianto. Interrogato in merito, l’assessore competente ha dichiarato che non sono pervenute richieste di ulteriori ampliamenti e questo ci conforta. Per ora. Inaccettabile invece – prosegue il consigliere spezzino – che lo stesso assessorato liquidi il malessere con un laconico “non risultano in capo alla Regione recenti segnalazioni di disagio” e che neghi maleodorazioni e problematiche sanitarie. Che invece ci sono, perché abbiamo fatto svariati sopralluoghi e il disagio è innegabile”.

Leggendo le carte, abbiamo potuto appurare che se fosse stata applicata la Via in tempo utile, sarebbe stato possibile valutare la compatibilità di un impianto come questo in un sito densamente abitato e con strutture scolastiche nelle vicinanze”, aggiunge l’esponente pentastellato spezzino, e conclude: “Negare l’evidenza non risolve i problemi. Invitiamo l’ente regionale a prendere atto delle segnalazioni e a cercare soluzioni che diano ristoro ai residenti”.

 

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