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Diritti e cultura

Poliamore e poesia dialettale, giovedì e venerdì incontri con gli autori alla LiberiTutti

Gaia Fabbri di fronte alla libreria Liberi Tutti, che rimane chiusa

Un altro doppio appuntamento nel corso della settimana con i libri e con gli autori alla Liberi Tutti di Via Tommaseo.

Giovedì 10 maggio alle 17.30 presentazione del libro “Poliamore. Riflessioni transfemministe queer per una critica al sistema monogamo” di Car G. Lepori e Nicole (nic) Braida (eris). Dialoga con lə autorə Valentina Bianchini. Incontro a cura di La Spezia Pride e RAOT  La Spezia.
Il poliamore è la possibilità di intraprendere più relazioni affettive contemporaneamente con il consenso di tutte le persone coinvolte. Lə due autorə, da una chiara prospettiva transfemminista e queer, spiegano come le non monogamie abbiano il potenziale di mettere in discussione l’organizzazione del nostro sistema relazionale, per “norma” monogamo, che si interseca con gli altri sistemi normativi che dominano la nostra vita, come quello economico, politico, di sesso/genere. Il modello di poliamore che sostengono è centrato sulla cura reciproca, in opposizione ai sistemi di competizione pervasivi nella nostra società. Questo saggio è frutto di un percorso collettivo di confronto e di lotta dal basso, contro la stigmatizzazione sociale e la polyfobia e contro una visione assimilazionista del poliamore che vada a depotenziarne il suo valore radicale.

Venerdì 19 maggio alle 18.30 presentazione del libro “Sòfia gnò” di Amilcare Mario Grassi (Samuele editore). Dialogano con l’autore Enrico Formica e Gian Paolo Ragnoli.
Amilcare Mario Grassi appartiene ad una generazione che ha creduto molto nella poesia, in un territorio che ha preso il nome di Golfo dei Poeti in seguito alla permanenza di Shelley e Byron e ha poi dato più solido fondamento alla nominazione con i soggiorni di molti, tra cui fondamentale Attilio Bertolucci, e i natali di Giovanni Giudici e Paolo Bertolani. Appunto Bertolani è il principale riferimento di Grassi, non solo perché il dialetto della Serra di Lerici non è molto diverso da quello di Castelnuovo Magra, ma soprattutto in quanto ambedue cercano di sfuggire alla solitudine del poeta attraverso un vero e proprio mantra della socialità. Scriveva Bertolani: Siài mèi sentìve die che ‘n compagnia / l’è sempre a méa / l’urtima bréta a ‘ndàe via (per d’i amìghi en libi, in ‘E gose, l’aia, Guanda 1988) Grassi ancor più non si rassegna ad un seppur splendido isolamento.
Tutte le sue poesie parlano di rapporti umani e di sé solo in relazione agli altri. Il tema dei ricordi non è autoconsolazione o nostalgia ma costruzione, articolata con modi quasi narrativi, di una memoria che deve essere collettiva, assumere una dimensione storica e, perché no, politica. Gli eroi, gli amici, i familiari – e anche il suo cane! – formano una folla e un coro che trasmettono un messaggio di solidarietà e d’amore, una visione di società impossibile in armonia con se stessa e con la natura. In un presente che deraglia su tutti i piani, i punti fermi restano la terra e gli affetti, da difendere e conservare. La Madre, simbolica figura di continuità ma anche persona reale, col suo carattere e i suoi dolori, non può non essere al cuore di questo mondo a rischio di scomparsa. (Enrico Formica)

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