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"nessuna contromisura"

“Treno soppresso e notte in stazione per lavoratori, turisti e residenti”

Il comitato: "Se ci sono responsabilità contingenti di Trenitalia, ci sono responsabilità a monte e molto maggiori da parte della Regione".

Mareggiata alla stazione di Manarola
La stazione di Manarola

Nella notte tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana, nel Levante e nelle Cinque Terre è andato in scena un disastro che ha coinvolto lavoratori, turisti e residenti. L’ultimo treno della notte per La Spezia, il regionale 12247 in partenza da Sestri Levante alle 23:01, prima viene annunciato con un ritardo di 55 minuti, poi viene direttamente soppresso (qui la precisazione di Trenitalia). Manco a dirlo, il tutto “condito” con la consueta mancanza di informazione adeguata, e senza nessuna contromisura messa in atto per rimediare al disservizio. Semplicemente, le persone si sono ritrovate a dover aspettare tutta la notte in stazione, fino alle 5 del mattino, per il primo treno utile per poter rientrare a casa! Solo pochi fortunati che hanno potuto usufruire dell’Iintercity che sosta a Levanto e Monterosso e che dovevano andare direttamente a Spezia sono riusciti a passare la notte nel proprio letto, per tutti gli altri – a Riva Trigoso come a Moneglia, a Deiva come a Framura, a Bonassola come a Vernazza, a Corniglia come a Manarola e Riomaggiore – le (poche) panchine in stazione”. Si apre così l’intervento del Comitato dei cittadini e delle categorie ricorrenti al Tar sul Contratto di servizio.

Per il comitato “Trenitalia ha dimostrato ancora una volta di non essere in grado di affrontare adeguatamente una situazione di emergenza. Un guasto, che sia ad un treno o ad uno scambio può accadere, ma il punto sono le contromisure da mettere in campo per mitigare il disagio ai passeggeri, che potevano andare dal far fermare l’IC in tutte le stazioni, al far partire un treno straordinario, fino a fornire un servizio bus sostitutivo. Nulla di tutto questo è stato fatto, e come si è detto prima, anche l’informazione agli utenti è stata del tutto inadeguata”.

“Ma se ci sono responsabilità contingenti di Trenitalia – prosegue l’intervento -, ci sono responsabilità a monte e molto maggiori da parte della Regione. Perché è la Regione in qualità di committente del servizio ed in rappresentanza dei suoi cittadini che doveva (e deve dire) a Trenitalia cosa fare. Perché è la Regione che non solo doveva (e deve) vigilare costantemente, ma doveva mettere in essere regole che impedissero disastri come quello di giovedì scorso, o almeno imponessero a Trenitalia l’adozione di contromisure adeguate per mitigare i disagi agli utenti”.

“E’ la Regione, invece, che ha firmato un contratto di servizio economicamente vantaggioso per Trenitalia che scarica sugli utenti e sulle stesse casse pubbliche il rischio d’impresa. E’ la Regione che ha accettato nuovo materiale rotabile in gran parte inadeguato a circolare in Liguria, per di più finanziato dagli utenti a vantaggio dell’impresa ferroviaria. E’ la Regione che ha firmato un Contratto di servizio che a fronte di aumenti tariffari imponenti e crescenti contributi pubblici non prevede un solo km erogato in più fino al 2032 (tranne che promettere di “allungare” 11 treni da La Spezia Centrale a Migliarina ad uso dei crocieristi!). E’ sempre la Regione che ha accettato venisse applicata un’abnorme e non giustificata tariffa maggiorata nelle Cinque Terre a fronte di qualche treno in più nel periodo turistico (ma maggiore isolamento con il resto della regione) e molti treni in meno nella stagione invernale, ed è, infine, sempre la Regione che non ha adeguatamente cautelato gli utenti e i suoi cittadini da eventi come quello di giovedì (che però non è certo il primo disastro per gli utenti, qualcuno si ricorda del gelicidio?) imponendo appunto a Trenitalia l’adozione di adeguate (e stringenti) contromisure”, conclude il comitato.

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