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La partita in diretta

Stavolta il cuore non basta, lo Spezia a Marassi trova un muro. Solo un punto e molta amarezza

SAMPDORIA-SPEZIA 1-1
Marcatori: 23’pt Amione; 14’st Verde

SAMPDORIA (4-3-3): Ravaglia; Murillo (26’st Djuricic), Amione (33’st Oikonomou), Gunter; Zanoli, Rincon, Winks (33’st Ilkhan), Augello; Leris; Lammers (26’st Cuisance), Gabbiadini. A disp. Turk, Tantalocchi, Quagliarella, Murru, Malgrida, Paoletti. All. Stankovic.

SPEZIA (4-3-3):
Zoet; Amian, Wisniewski, Nikolaou (48’st Caldara), Bastoni (33’st Reca); Bourabia (33’st Agudelo), Esposito, Ekdal (48’st Kovalenko); Maldini (31’pt Verde), Gyasi, Nzola. A disp. Marchetti Sala, Shomurodov, Krollis, Ferrer, Agudelo, Cipot. All.: Semplici.

Arbitro: Maresca di Napoli
Assistenti: Colarossi-Capaldo
IV Uomo: Paterna
Var: Doveri
AVar: Longo S.
Recupero: 2′(pt), 10′(st)
Ammoniti: Gunter, Bastoni

 

PRE-PARTITA
20.15 – Serata fondamentale a Marassi per la lotta salvezza dello Spezia che sul terreno del “Luigi Ferraris” deve rispondere alle vittorie di Verona e Salernitana, battendo la Sampdoria, ultima in classifica e in gravissima crisi societaria: è un derby regionale e dunque la squadra di Stankovic non concederà nulla, giocando la propria partita com’è giusto che sia. Si stanno nel frattempo svolgendo le operazioni di riscaldamento con entrambe le squadre in campo ma c’è già una novità non positiva in casa Spezia: Dragowski ha accusato dei fastidi alla schiena e ha dato forfait, al suo posto toccherà all’olandese Jeron Zoet. Semplici conferma Wisniewski nella coppia centrale con il greco Nikolaou, rispolvera Bastoni sulla corsia mancina e a centrocampo dà fiducia a Esposito con il grande ex Ekdal che torna a sfidare i suoi ex compagni mentre in attacco è Maldini a completare il tridente con Gyasi e Nzola.

Generico aprile 2023

20.26 – Tre vittorie degli aquilotti, un pareggio e un successo blucerchiato nei cinque precedenti complessivi fra Marassi e Viale Fieschi. La squadra blucerchiata ha perso l’ultima partita contro lo Spezia nel girone di andata in questo campionato (2-1, il 17 settembre scorso) ma in casa le cose sono andate diversamente. Un pareggio, 2-2 con doppietta di Pobega, e un successo doriano per 2-1, nell’ottobre 2021, che è anche l’ultimo precedente in terra genovese. Dirigerà Maresca della sezione di Napoli, già arbitro di Hellas-Spezia del novembre scorso vinta per 2-1 dagli aquilotti e quella di sabato sera sarà la tredicesima volta contro le Aquile. Lo score attuale è di 4 vittorie, 3 sconfitte e 5 pareggi per i bianchi.

PRIMO TEMPO
Diciotto secondi di partita e subito una ghiottissima occasione per lo Spezia con l’assist di Ekdal che libera al tiro Nzola ma Ravaglia chiude lo specchio in uscita. I blucerchiati rispondono subito con il colpo ravvicinato di Gabbiadini, deviato in corner mentre prima Ekdal entra in area ma telefona il tiro al portiere poi sul ribaltamento di fronte l’altro ex Augello strozza troppo la conclusione: non si può certo dire che il derby ligure non inizi con il botto visto che tutto questo accade nei primi tre minuti di partita. Finiti i fuochi d’artificio, è la squadra di Semplici a prendere in mano la gara con un fraseggio avvolgente ma anche prevedibile che costringe i padroni di casa ad abbassarsi sulle folate improvvise: la conclusione di Nzola al 9′ sarebbe un diagonale interessante se non finisse addosso al corpo di un difensore.

Rincon e Bastoni

Gira meglio la Samp che passa in vantaggio e rischia di fare il raddoppio.
A quei ritmi, la Samp prende presto le misure e sulle fasce nè Bastoni nè Amian riescono a sganciarsi con efficacia: Rincon alza il baricentro dei suoi e al 12′ Augello sfodera uno spiovente da fondo campo su cui Leris surclassa Wisniewski incornando imperiosamente: palla alta sopra la traversa. Comprensibilmente più soddisfatto Stankovic dei suoi, mentre Semplici vive la stessa tensione dei suoi giocatori, con squadra lunga e giro palla lento: non è affatto l’inizio che voleva dai suoi. Al 20′ sul versante sinistro invenzione di Maldini che taglia con il destro una sfera che gira benissimo, attraversando tutta l’area di rigore ma Gyasi, appostato sopraggiungendo sul secondo palo, non ci arriva per un niente: sarebbe bastata una frazione di secondo in meno…. Rischia il giallo Wisniewski su Gabbiadini sulla ripartenza ma sul corner seguente lo 0-0 salta: la Samp passa in vantaggio con un colpo di testa di Amione che salta in testa a tutti e buca Zoet, incolpevole.

Nzola in mezzo ai difensori doriani

Maldini toccato duro, dentro Verde che rianima gli aquilotti. Ma la porta è piccolissima.
E’ un gol che pesa tantissimo nella già fragile mente dei giocatori in maglia nera che rischiano di capitolare di nuovo: sarà Esposito con il petto ad evitare la seconda capitolazione su un contropiede della Samp che non butta fuori la palla con Maldini infortunato a terra e successivamente sostituito con Daniele Verde. La Samp dietro è un muro, difficile passare sia per vie centrali che sulle corsie ma lo Spezia, passati tre minuti di follia post-svantaggio, tenta di diventare, anche solo per un attimo, una bestia furente. Verde comincia a metterla al centro con una certa continuità creando un po’ di scompiglio: in un’azione insistita nel traffico dell’area di rigore, Gyasi carica il tiro che sembra definitivo, trova davanti a sè un muro. Ravaglia dice no alla botta di Verde (buono il suo impatto) mentre al 40′ non avrebbe potuto farci niente se Bourabia avesse centrato la porta in una girata a pochi passi dalla porta che andava “solo” messa dentro, tenendola a mezz’altezza e invece finisce altissima. Sono errori pesantissimi per chi vorrebbe salvarsi.

SECONDO TEMPO

Piovono fumogeni in campo contro Ferrero

Il secondo tempo si interrompe subito: una pioggia di fumogeni dalla gradinata sud del “Luigi Ferraris” per protestare platealmente contro l’ex presidente Massimo Ferrero. La gara si ferma per almeno 5 minuti perché in campo non si vede nè si sente nulla: Maresca con pazienza, attende di capire come muoversi, parlando un po’ con tutti, poi si riprende con la comunicazione audio dello speaker che ammonisce Marassi: “Al prossimo lancio di oggetti la partita sarà sospesa”. I tifosi di casa si calmano e Verde parte in contropiede trovando la coscia di Murillo a deviargli la traiettoria. La Samp non è rimasta negli spogliatoi e su un break di Zanoli che brucia in velocità Nikolaou manca solo l’ultimo passaggio per un Lammers in agguato. Cade un’altra torcia in campo, Maresca sorvola mentre sul corner successivo la spizzata di Amian sfiora soltanto il palo che si ripeterà minuti dopo nella stessa zolla con il destro: è uno Spezia anche sfortunato in un contesto infelice. Alla fine l’insistenza stavolta paga perché sulla sinistra finalmente Bastoni sfonda con qualità e crossa come non aveva ancora fatto, pescando Verde nel cuore dell’area: colpo di testa che sa di sentenza, palla indirizzata nell’angolino in basso a destra, imparabile.

Pareggio preso, c’è da battere il ferro ma lo Spezia finisce contro il muro della Samp. E inizia ad arrancare.
Al 19′ la palla del sorpasso è sui piedi di Bastoni che stavolta l’assist lo riceve con una spaccata splendida di Verde ma non arriva in tempo, lisciando il colpo dell’1-2 a Ravaglia battuto. Ravaglia che ci mette il palmo della mano per alzare la traiettoria deviata da un compagno di una punizione di Esposito in un contesto in cui lo Spezia sembra più pericoloso ogni volta che riesce a dare ritmo: si vede che Semplici ha chiesto più verticalità, usando il fisico di Nzola che costringe alla cintura di Gunter. La Samp si ridesta e quando riesce ad avanzare il baricentro riprende ad essere sbarazzina come nel primo tempo. Quel tanto che basta da mandare in sofferenza la retroguardia aquilotta perché dalle fasce si crossa e si crossa bene. Centrale il sinistro di Bourabia in un’uscita personale palla al piede, una delle poche per la verità della sua partita anonima. Djuricic e Rodriguez in campo, Stankovic vuole forze fresche che vogliano ancora attaccare e continuare a portare pressing sul primo possesso. I piedi di Ravaglia bastano a fermare il diagonale di Amian, ben servito da Nzola in corsa, che ha il vizio di calciare spesso addosso all’avversario e non in porta. Agudelo e Reca per il rush finale, sostituiscono Bastoni e Bourabia che non ne avevano più da un pezzo. Si sentono i minuti che passano, si sente l’urgenza di provarci con tutto quello che rimane, rischiando inevitabilmente un patatrack. E’ dura perché si sentono i muscoli scricchiolare e la lucidità d’impostazione cala come è calata la verve di ambedue: è questo che tiene la gara in equilibrio quando dovrebbe essere lo Spezia ad averla in mano, a questo punto.

Gunter e Zanoli sfiorano il vantaggio, anche Verde e Kovalenko fanno lo stesso. Inchiodato l’1-1.
Gunter ha sulla testa la palla del 2-1 ma la angola troppo, non inquadrando lo specchio al 42′ ma ancora con un’infinità di tempo da giocare. Saranno 10 i minuti di recupero, che poi diventeranno 13, complice quella pausa ad inizio ripresa ma già al primo di questi la Samp potrebbe andare avanti se Zoet non uscisse alla grande su Zanoli, servito alle spalle di Nikolaou. Kovalenko e Caldara nel mischione finale dove si gioca pochissimo e anche piuttosto male soprattutto da parte spezzina. Ma non è finita, le ultime chanche sono tutte dello Spezia, occasioni vere: prima su un contropiede, Verde ha la palla della partita, lasciata da Nzola che cade esausto lasciandola a centro area ma c’è sempre un ultimo difensore blucerchiato sulla traiettoria, a salvare tutto. Anche Kovalenko, minuto 102, potrebbe cambiare la storia ma il cross a lui destinato è schermato benissimo dalla difesa e se lo ritrova all’ultimo, senza poterlo vedere arrivare, finendo per inseguirlo quando ormai era scappato. Per segnare evidentemente ci vuole più fame, più voglia di incidere e, più semplicemente, di gonfiare la rete. E’ davvero la fine, un 1-1 che non serve a niente alla Sampdoria, ma nemmeno allo Spezia se è vero che servono vittorie per poter provare a salvarsi e la pur volitiva squadra doriana, ultima della classe, ha finito con in campo gente che ha collezionato tante panchine.

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