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Produzione top, assunzioni flop

Colomba e dolci di Pasqua richiestissimi, troppi laboratori spezzini però sono sotto organico

Il presidente di Confartigianato Paolo Figoli: "Ridurre il gap tra domanda e offerta di lavoro  è una delle priorità del Paese, da affrontare con un approccio sistemico e coordinato, che punti a migliorare il rapporto tra il mondo della scuola e quello del lavoro, tenendo conto dei fabbisogni espressi dalle imprese, valorizzando la formazione e qualificazione del personale con un forte impulso all’apprendistato e agli istituti tecnici”.

Colomba pasquale

Il territorio si scontra con un altro settore in difficoltà, dove il lavoro non manca ma la ricerca di personale è tutt’altro che semplice. Il comparto è quello di pasticceria e panificazione dove molti artigiani e aziende vorrebbero investire ma i candidati sono rari, anzi rarissimi. Lo Spezzino non è esente da questa, ennesima verrebbe da dire, enpasse. A fornire un’istantanea poco prima della Pasqua è Confartigianato La Spezia con il presidente Paolo Figoli.

Sono attive in provincia almeno quaranta realtà specializzate in pasticceria e panificazione. La produzione di dolci artigianali, perfezionati da mani esperte, ormai da anni, conquistano le tavole degli spezzini ma anche dei liguri. Però di fatto a volersi immergere nell’antica arte di mescolare farine, uova e zucchero sono sempre meno, senza dimenticare la difficoltà costante dell’incrocio tra domanda e offerta. Su quest’ultimo punto si è sentito spesso parlare di strategie e progetti che puntano a far cambiare il passo ma è quasi scontato dire che ci vorrà del tempo.

Analizzando lo Spezzino il presidente Figoli spiega: “In particolare nei settori della pasticceria e della panificazione non assistiamo al ricambio generazionale, perché in alcuni casi l’attività di famiglia non passa più dai genitori ai figli e per chi si addentra in questo mondo lo scalino più difficile da superare. Questo effetto produce una carenza di organico in una gran quantità di aziende che potrebbero contrattualizzare adeguatamente un lavoratore. Anche in altri settori sappiamo che più di una persona ha ricevuto più proposte. Anche questo da un certo punto di vista potrebbe essere considerato un cambio di passo. Ridurre il gap tra domanda e offerta di lavoro  è una delle priorità del Paese, da affrontare con un approccio sistemico e coordinato, che punti a migliorare il rapporto tra il mondo della scuola e quello del lavoro, tenendo conto dei fabbisogni espressi dalle imprese, valorizzando la formazione e qualificazione del personale con un forte impulso all’apprendistato e agli istituti tecnici”.

Dando uno sguardo a livello regionale, Confartigianato Liguria descrive una situazione fortunata per i produttori. Per l’assocazione di categoria questo periodo : “Segna il trionfo delle specialità artigiane tipiche delle tradizioni regionali italiane. Una rilevazione di Confartigianato evidenzia una crescita del 5%, rispetto a Pasqua 2022, dei consumi di prodotti alimentari legati a questa ricorrenza. Durante la Settimana Santa Confartigianato raccomanda ai consumatori l’acquisto dei prodotti artigianali per la genuinità, la freschezza, la tipicità introvabile nei prodotti fatti ‘in serie’.

“Ma – avverte Confartigianato – le 50mila pasticcerie e imprese del settore dolciario, di cui 39mila imprese artigiane, soffrono la carenza di manodopera. Su 22.810 persone da assumere previste dalle aziende per le attività di pasticcieri, gelatieri e conservieri artigiani e panettieri e pastai artigiani, ben 9.830, pari al 43,1 per cento, risultano di difficile reperimento. Una quota superiore a quella del 40,5 per cento rilevata per il totale delle imprese”.

“Secondo la rilevazione di Confartigianato – concludono – le imprese cercano collaboratori in grado di soddisfare le richieste di un mercato sempre più attento alla sostenibilità ambientale. Infatti, nel 47,5 per cento delle assunzioni per le attività di pasticcieri, gelatieri, conservieri, panettieri e pastai artigiani è richiesto un livello elevato, medio-alto e alto, di competenze green. Una percentuale cresciuta di ben 19 punti rispetto a quella del 28,3 per cento di 5 anni fa”.

 

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