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Il centrodestra presenta e approva un ordine del giorno alternativo

Duplice omicida destinato alla Rems di Calice. No alla mozione di Cenerini: Peracchini non scriverà al ministro

Documenti copia-incolla, interruzioni e litigi. Ingredienti già visti, quelli che lunedì sera hanno dato vita all’ultimo scontro che si è consumato in Consiglio comunale su un tema che però era del tutto nuovo. O quasi.

La mozione di Fabio Cenerini sul trasferimento nella Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) di Calice di Alejandro Augusto Stephan Meran, autore del duplice omicidio di due poliziotti a Trieste nell’autunno del 2019, era infatti già stata presentata nelle scorse settimane, ma la maggioranza di centrodestra ne aveva respinto l’urgenza rinviandola a una seduta successiva.

A fronte del documento di Cenerini i consiglieri di maggioranza hanno presentato un ordine del giorno, tattica spesso utilizzata per arrivare a votare un proprio documento, in alternativa a quello di un’altra parte politica, declinando l’argomento in maniera differente. Raramente, per non dire mai, la mozione che ha dato il “la” alla discussione viene poi approvata insieme all’ordine del giorno allegato. E lunedì sera non ha fatto eccezione.

Cenerini, contestando i contenuti del documento degli ex colleghi di maggioranza, ha rivelato che dalla Rems di Calice è partita una lettera indirizzata al magistrato in cui si spiegato come la struttura non sia ancora pronta a causa di alcuni lavori in corso, a conferma del fatto che quella è la destinazione di Meran.

“Parliamo di un uomo che ha disarmato e ucciso due poliziotti, ferito un piantone e fatto uno scontro a fuoco con altri agenti, prima di arrendersi solo dopo essere stato ferito. Il procedimento di primo grado, che lo definisce infermo di mente, non è definitivo perché il 7 aprile inizierà il processo di appello e quindi quest’uomo potrebbe essere condannato alla reclusione in carcere, per quanto ne sappiamo. Non dimentichiamo che ci sono state almeno due fughe dalla Rems di Calice, episodi sui quali erano intervenuti i parlamentari della Lega Viviani e Pucciarelli. Questo ordine del giorno dice poco: cita le regole delle Rems, ma non tiene conto del fatto che in attesa dell’appello potremmo mettere inutilmente a rischio la sicurezza il personale sanitario, visto che nella struttura c’è solo una guardia disarmata. Siamo di fronte al caso di una persona di altissima pericolosità sociale, per tutti noi. Inoltre – ha concluso Cenerini – nel vostro documento affermate che la presa in carico deve esser fatta da una struttura del suo territorio di provenienza, ma non risulta assolutamente che Meran sia della zona. Capisco che la maggioranza sia qua a pigiare un tasto, ma ogni tanto ci vuole un po’ di dignità”.

Per Fratelli d’Italia il primo a prendere la parola è stato Matteo Basso: “Dobbiamo prendere atto delle norme dello Stato: mi fa specie che si esprima in maniera diversa da quello che dicono le leggi, lei, Cenerini, che è anche stato eletto dal popolo. Bisogna prima di tutto capire cosa è una Rems, una struttura nella quale ritornare a socializzare e che ha preso il posto degli Opg (Ospedali psichiatrici giudiziari), dove troppo spesso le persone finivano per essere dimenticate, e dei manicomi, dove finivano insieme imputabili e non imputabili. Il percorso per superare gli Opg è iniziato nel 2014, passando dalla mera concezione afflittiva a quella riabilitativa. Le Rems sono in tutto e per tutto strutture sanitarie: l’unica cosa che possiamo chiedere nel dispositivo è che si intensifichino i controlli intorno alla struttura, non all’interno.

Da un avvocato a un altro, per un intervento di tutt’altro tenore. Andrea Frau, consigliere comunale Pd, ha infatti svelato di aver trovato lo stesso identico testo sul sito di informazione giuridica Dirittoconsenso con data 26 maggio 2022 sulla previsione normativa e le criticità dell’effettiva attuazione delle Rems. “È scocciante essere presi in giro in questo modo, non c’è nemmeno una parvenza di autonomia… almeno si virgoletti il testo copiato e se ne indichi la fonte. Di solito si fa così…”.

Dal gruppo misto di minoranza, Franco Vaira ha parlato delle Rems andando oltre ai principi ispiratori delle leggi che li hanno costituiti e toccando invece il tema della gestione: “Asl è la mente, poi ci sono due cooperative che fungono da braccio. Bisogna valutare bene questo tipo di gestione: pensare che una persona così pericolosa possa essere curata in una struttura con due soli infermieri di turno e una guardia non armata mi preoccupa un po’. Da questo punto di vista condivido non tanto la presentazione del consigliere Cenerini, quanto il dispositivo col quale impegna il sindaco a rappresentare nelle sedi dovute alcune criticità che vari consiglieri comunali hanno rappresentato”.

“Sono certo – ha risposto il leghista Gianmarco Medusei – che il sindaco si impegnerà e andrà nel Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica per rappresentare problema del Comune della Spezia con i sindaci degli altri Comuni interessati. Sino all’11 aprile, a causa dei lavori, non ci sarà nessun trasferimento in entrata per la Rems di Calice. Certo questo è un caso eclatante, ma voglio riportare la preoccupazione dei cittadini della zona anche prima di questa ipotesi. Nutro grossi dubbi sulle Rems in generale: la gestione è in capo al personale sanitario e per questo ci possono essere problemi di sicurezza, ma il direttore generale della Asl mi ha detto che si sta procedendo con l’ampliamento della videosorveglianza e della vigilanza”.

Cenerini ha respinto al mittente ogni addebito di voler violare l’applicazione della legge: “Ho chiesto che il sindaco scriva al ministro per difendere le istanze del territorio”. Poi ha presentato l’esito di una rapida ricerca fatta con lo smartphone: “Il sindaco di Duino Aurisina Igor Gabrovec, comune sede di una Rems dove sembrava sarebbe stato trasferito Meran, ha preso la parola in Consiglio comunale affermando con una dura e netta presa di posizione che non c’è posto nella Rems del Carso per Meran, che non è una struttura in grado di ospitare una persona con una tendenza alla violenza che male si concilia con le caratteristiche della Rems e che metterebbe in difficoltà gli operatori. Il dindaco Gabrovec ha fatto giustamente di tutto per difendere la sicurezza dei suoi concittadini, affermando: Faremo tutto ciò che è nelle nostre prerogative per evitare il suo trasferimento. E a quanto pare c’è riuscito! Proprio come a Peracchini che con la sua menefreghista indolenza, sta mettendo a rischio la sicurezza del territorio”.

Parole che non sono andate giù al primo cittadino, che ha risposto gridando qualcosa, interrompendo di fatto l’intervento del consigliere, che ha immediatamente replicato: “Lei è un maleducato, prenda la parola se vuole intervenire. E lei presidente, presieda!”, ha esclamato Cenerini rivolto al presidente del Consiglio comunale Salvatore Piscopo nella speranza che riportasse Peracchini alla calma.

Tirato in ballo dallo stesso Cenerini in quanto ex poliziotto, il consigliere di Fratelli d’Italia Andrea Salmeri è tornato con la memoria al duplice assassinio di due colleghi e ai funerali, ai quali prese parte.
“Ma tutti noi abbiamo giurato di rispettare le leggi. La vita in servizio porta dei rischi e sono tanti  militari hanno perso la vita per il loro lavoro, ma non per questo devo abbassarmi allo stesso livello di chi commette illeciti. Ringrazio Cenerini per aver proposto la discussione dell’argomento”. “Il sindaco di Calice – ha proseguito – ha già avuto incontri con le istituzioni e ci sono documenti per aumentare la vigilanza da una a due guardie, entrambe non armate per motivi di sicurezza. Da qualche anno la stazione dei Carabinieri è chiusa, ma è stato chiesto di ripristinarne l’utilizzo per poter vigilare maggiormente all’esterno della struttura”.

In conclusione Marco Raffaelli ha stigmatizzato il ricorso alla presentazione dell’ordine del giorno da parte della maggioranza: “Queste dinamiche a volte passano, altre volte no come su bilancio e sui costi dello staff del sindaco. Abbiamo visto come si comporta il sindaco per difendere un territorio”.

Nell’ultimo intervento prima del voto Cenerini ha è ritornato proprio sul primo cittadino di Duino Aurisina con una sorpresa: “È sostenuto dal centrosinistra, dal Pd e dalla sinistra radicale. Ma ormai questa destra si fa superare dalla sinistra anche su un tema come la sicurezza”.

Infine la votazione, con l’ordine del giorno della maggioranza approvato con i 18 voti del centrodestra compatto, mentre la mozione è stata bocciata con 17 a causa dell’uscita di Medusei dall’aula.

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