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Nel ricordo di giorgio bucchioni

Oltre al turismo c’è di più, alla Spezia sbarca “Formare per occupare” per superare la crisi dell’incrocio tra domanda e offerta

Regione Liguria e Camera di commercio cercano di intercettare le esigenze dei territori e realizzare un sistema "virtuoso". La strada non è semplice La Spezia come altre realtà paga lo scotto della denatalità. Formare per occupare strizza l'occhio anche fuori dai confini regionali e sdogana i limiti di età.

Formare per occupare camera di commercio

Non si vive di solo turismo anche se La Spezia sta cercando di farlo diventare un asset industriale. C’è, è importante ma le necessità di un territorio sono plurime e l’obiettivo deve essere mantenere tutto ciò che è industria. Lo scotto da pagare però è alto a partire dalla bassa demografia, che colpisce non solo lo Spezzino. Questi i cardini sui quali si è sviluppato l’incontro “Formare per occupare” che si è tenuto oggi pomeriggio in Sala Marmori nel corso del quale sono state illustrate le nuove opportunità in materia di formazione organizzato da Regione Liguria e la Camera di commercio Riviere di Liguria.

In particolare le imprese che stanno cercando risorse umane qualificate da assumere possono rivolgersi agli Enti di Formazione Accreditati da Regione Liguria: l’elenco completo è sul sito: www.regione.liguria.it. Sarà l’Ente di Formazione che provvederà a redigere il progetto formativo e lo presenterà all’Agenzia regionale per il lavoro, la formazione e l’accreditamento. Il bando non ha una scadenza: le domande potranno essere presentate fino ad esaurimento delle risorse e saranno valutate in ordine di presentazione. Quelle idonee riceveranno un finanziamento immediato, consentendo quindi la tempestiva partenza delle lezioni. In questo modo si dà un riscontro rapido a un fabbisogno espresso dalle realtà imprenditoriali. I corsi devono avere una durata massima di 600 ore e possono comprendere attività teoriche, pratiche e tirocini curriculari. Sono rivolti ai disoccupati senza limiti di età e totalmente gratuiti per gli utenti: un’azione importante per agevolare l’inserimento e soprattutto il reinserimento lavorativo di persone non più giovanissime che hanno perso il lavoro e faticano a trovare una nuova occupazione.

L’assessore Scajola ha riconosciuto che “esistono dei buchi di professionalità e solo facendo rete, cogliendo le necessità delle realtà del territorio possiamo fare un passo in avanti e mettere in condizione i giovani di trovare delle porte aperte, non sbarrate. Abbiamo lavorato per rendere meno burocratico tutto il processo. Formare per occupare dà grandi possibilità perché tra le sue potenzialità: non ci sono limiti di età e competenze, inoltre vengono messi a disposizione 5milioni di euro di risorse del Fondo Sociale Europeo Plus. Il bando è a sportello con vincolo occupazionale e destinato a finanziare percorsi di formazione per disoccupati, completamente gratuiti per l’utenza. Almeno il 60% degli allievi che completano il percorso formativo dovranno essere assunti alla fine del corso. Tra le nostre intenzioni c’è anche l’idea di ampliare il più possibile la platea: per troppo tempo e in più occasioni dei corsi importanti non sono partiti per mancanza di iscritti. Per questo motivo puntiamo ad allargare anche ai non residenti in Liguria. I liguri avranno la priorità ma daremo spazio anche a chi proviene fuori regione. I progetti formativi finanziati, alcuni dei quali ancora in corso, hanno coinvolto oltre 500 allievi con positivi esiti occupazionali, sei mesi dopo l’intervento, che mediamente si attestano sul 70 per cento degli interessati e hanno raggiunto picchi del 100 per cento. Un sistema virtuoso che consente di sviluppare l’economia del nostro territorio, aumentando la competitività delle imprese e inserendo nel modo del lavoro persone attualmente disoccupate, determinando una crescita per la Liguria. Invito, pertanto, le imprese liguri ad aderire a questo importante progetto. Abbiamo organizzato una serie di incontri sul tutto il territorio ligure per presentare questa opportunità ad aziende e liberi professionisti. Siamo partiti da Imperia, poi Savona, oggi alla Spezia e concluderemo il 3 aprile a Genova”.

Sul concetto di colmare un gap importante nell’incrocio di domanda e offerta è intervenuto il presidente regionale delle Camere di commercio riviere di Liguria La Spezia, Savona e Imperia Enrico Lupi: “E’ un momento divulgativo e informativo importante. Il gap tra domanda e offerta è grande. L’economia nel comparto turistico è già partita e le avvisaglie del 2023 sono positive ma abbiamo poca possibilità di nuovi occupati. Formare per occupare dà importanti occasioni e noi ci impegniamo fortemente per creare nuove leve che possano colmare una mancanza di risorse umane anche con il fine di dare sempre una maggiore qualificazione professionale. Non solo numeri ma qualità. Strutturalmente abbiamo carenza nella grande distribuzione e sono molte le realtà che hanno deciso di fare formazione e ad esempio c’è una gran richiesta nelle macellerie”.

 

Formare per occupare camera di commercio

 

“Oggi è un giorno particolare per la nostra comunità a causa della scomparsa di Giorgio Bucchioni soprattutto perché è da trent’anni che, pur con diversi ruoli, abbiamo collaborato per il bene della Spezia e la sua economia: abbiamo perso un faro che con la sua visione ci ha aiutato a crescere. Il mio ricordo vuole essere presente anche in questa sede – dichiara il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini – Sul nostro territorio abbiamo costruito una rete per recepire in tempo reale tutte le informazioni del mercato del lavoro, abbiamo fatto un lavoro sul mondo della nautica e su altri settori, ma ora è necessario fare il punto per capire come migliorare ancora. Abbiamo ancora difficoltà a trovare persone disposte a partecipare a corsi di formazione, e credo che sia necessario trovare degli incentivi mirati in questo senso perché abbiamo bisogno di profili specializzati e di aumentare la qualità del lavoro, aumentando così anche la competitività del nostro territorio. Abbiamo anche il compito di fare una rivoluzione culturale sul territorio per quanto riguarda il mondo del lavoro cominciando proprio dalle nuove generazioni”.

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