Il Comune di Sarzana ha invitato la Marinella Spa in Comune il prossimo 30 marzo per stipulare il contratto preliminare di compravendita inerente gli immobili – due edifici più terreni -, di proprietà della società, necessari all’ente pubblico per la realizzazione del Pinqua, con il contratto definitivo da stipularsi entro i successivi sessanta giorni (quindi entro la fine di maggio). Ma i liquidatori della Marinella, Giovanni Currò e Nanni Grazzini, sono pronti a non presentarsi all’appuntamento, ravvisando una discrepanza tra quanto contenuto nella proposta irrevocabile di vendita, approvata dal Consiglio comunale a fine 2022, e, appunto, il preliminare. In particolare, i liquidatori non intendono procedere con la cessione dei beni finché non sarà cosa fatta l’approvazione a Palazzo civico del Piano di rigenerazione urbana della Marinella Spa, adottato nelle scorse settimane dopo il passaggio in Consiglio comunale; un piano di parte privata che, come noto, si affiancherebbe al progetto pubblico, cioè il menzionato Pinqua.
E se è fissata a mercoledì prossimo la data per la stipula del preliminare – ma, come detto, si annuncia l’assenza di una delle parti contraenti -, sempre sul fronte Marinella è prevista per i primi di aprile l’udienza al Tribunale di Imperia relativa alla questione dell’oliveto, con i fratelli Merano, proponenti del progetto, che vorrebbero vedere riconosciuta l’offerta di pagamento per circa cento ettari della Tenuta – 6,3 milioni, 500mila dei quali già versati nell’aprile 2021 nello studio notarile presso il quale il 17 novembre scorso si sarebbe dovuto siglare il rogito con Marinella Spa. Ma i liquidatori hanno fermato la pratica per motivi quali il mantenimento dell’unitarietà della Tenuta, ritenendo impraticabili i frazionamenti per via del Piano regolatore; tema questo di cui si è diffusamente parlato anche questo pomeriggio in Sala della Repubblica, in occasione del convegno su Marinella organizzato da Italia Nostra e Legambiente; a più riprese è stato battuto il tasto del no ai frazionamenti, e Federica Giorgi, candidata a sindaco e capogruppo consiliare del Movimento cinque stelle, ha informato di aver effettuato un’istanza di accesso agli atti, di cui attende gli esiti, per un approfondimento in materia: “C’è una discrasia – ha osservato – tra parere che è stato reso dal dirigente dell’Ufficio urbanistica, che dice che non è possibile il frazionamento e ci vorrebbe una variante al Piano regolatore, mentre il segretario comunale dice che il frazionamento è possibile. Ma il frazionamento è iniziato prima della questione oliveto, è già in essere, essendo già stati ceduti due terreni”.