Difesa Servizi cerca un privato disposto a gestire il Museo Storico Navale di Venezia e il padiglione navi, dove sono in mostra l’ex sommergibile Enrico Dandolo e la motozattera MTZ 737. La società del Ministero della Difesa parte dunque dalla Laguna per la valorizzazione del patrimonio storico e tecnico della Marina Militare, che avrebbe alla Spezia la sua collezione più antica, iniziata nel Cinquecento dalla famiglia Savoia e passata attraverso Villefranche-sur-Mer, Cagliari e Genova.
L’affidamento dell’esposizione veneziana, si legge nel bando, copre un arco temporale massimo di 12 anni e deve garantire il “potenziamento e ammodernamento della struttura e relativi impianti” e la “gestione economica dei servizi museali”. Il valore economico complessivo presunto della concessione, secondo i valori storici relativi agli incassi di vendita dei biglietti tra 2016 e 2022 (con esclusione del biennio della pandemia), è stimato su un fatturato annuo di circa 400mila euro.
Oltre a garantire la conservazione dei reperti, si cerca sul mercato chi possa trasformare un presidio di rappresentanza per la Marina Militare e di cultura marinaresca in un vero e proprio business museum. Una struttura che faccia utili insomma, che si promuova secondo le regole di questo tipo di offerta e cammini con le proprie gambe. Non è previsto intervento economico da parte del ministero: “tutto dovrà essere finanziato interamente con le risorse del concessionario, nonché con gli introiti derivanti dalla gestione economica del servizio museale”.
I requisiti per partecipare sono severi: fatturato globale annuo non inferiore a 500mila euro riferito a ciascuno degli esercizi finanziari 2017, 2018 e 2019, ancora una volta escludendo gli anni dei lockdown. La concessione prevede opere di ammodernamento per 350mila euro. Oltre a prendere in gestione le strutture esistenti, nel capitolato è fatto esplicito riferimento alla possibilità di ampliare.
Un modello che potrebbe ricalcare il bando per il Museo Tecnico Navale della Spezia, che dovrebbe essere alle viste nei prossimi giorni dopo un’iniziale previsione di pubblicazione entro al fine del 2022. Due tipi di offerta che potrebbero trovarsi presto in competizione. Di certo il vecchio Navale ha bisogno di uscire dal concetto ottocentesco di collezione per diventare un percorso moderno, come già avvenuto con la Sala delle Polene, rinnovata grazie all’Art Bonus, e in parte con la Sala Marconi. Per diventare davvero uno dei simboli della città nel mondo.