E’ stato identificato e denunciato per furto aggravato continuato ed indebito utilizzo di strumenti di pagamento l’uomo che, tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo, si è reso responsabile di due colpi all’interno dell’ospedale Sant’Andrea della Spezia.
Si tratta di un cittadino italiano di 32 anni, ripreso dalle telecamere di sorveglianza del nosocomio mentre si aggirava con fare sospetto all’interno del presidio ospedaliero e poi mentre si allontanava velocemente dal luogo dopo aver commesso i reati di cui è accusato.
Il primo ai danni di un’impiegata che, dopo essersi allontanata dalla postazione di lavoro per disbrigare una pratica, è tornata negli uffici amministrativi notando una figura che si stava allontanando in modo circospetto. Dalla sua borsetta erano spariti portafoglio e cellulare. Il secondo furto ha coinvolto un medico che, al termine del turno di servizio, aveva trovato il suo armadietto forzato e il portafoglio e la fede nuziale mancanti.
Le indagini sono state affidate alla Mobile della Questura della Spezia. Acquisite tutte le immagini, sia delle telecamere di sicurezza interne che quelle comunali, le attenzioni degli investigatori si sono concentrate su una vecchia conoscenza, risultata poi effettivamente l’autore dei furti.
La certezza è arrivata seguendo le tracce di due tessere bancomat rubate nelle due occasioni di cui sopra e poi utilizzate in alcuni negozi del centro per acquistare vestiti. Le immagini delle telecamere di sicurezza interne a quegli esercizi commerciali hanno confermato i sospetti degli investigatori.
L’uomo è stato immediatamente ricercato ma, essendo senza fissa dimora, senza successo. Soltanto alcuni giorni è stato rintracciato in centro città, vestito ancora con gli stessi abiti ripresi dalle telecamere di sicurezza, fermato ed accompagnato in ufficio per essere identificato.
Un ulteriore elemento di colpevolezza è emerso dalla circostanza che la fede nuziale rubata al medico era stata ceduta ad un negozio di compra oro dove l’autore del furto, imprudentemente, aveva perfino registrato la vendita a proprio nome. La posizione del trentaduenne è ora al vaglio della Procura della Repubblica della Spezia.