“Si rischiano ancora posti di lavoro nel silenzio assordante delle istituzioni. Si rischia la privatizzazione di servizi pubblici essenziali, senza avere neppure tempi certi sulla riapertura della Rsa Mazzini”. E’ questo il grido d’allarme lanciato dalle segreterie spezzine di Cgil e Fp Cgil della Spezia nei confronti di Asl 5 e Comune, proprietario della struttura di Viale Alpi che sta guadagnando in pochi giorni il centro dell’attenzione.
“Alla luce delle recenti novità emerse in sede di Consiglio comunale riguardanti il futuro incerto della Rsa Mazzini, denunciamo pubblicamente la mancanza di risposte da parte di Asl 5 su questa vicenda ed in generale sui servizi di socio assistenza attualmente appaltati. Come organizzazioni sindacali – affermano Cgil e Fp Cgil – abbiamo infatti unitariamente più volte richiesto un incontro con la direzione aziendale di Asl, al fine di conoscere il destino dei lavoratori che operano in alcuni settori fondamentali per l’assistenza ai cittadini della provincia spezzina: il servizio di assistenza domiciliare, quello di hospice e il Mazzini, appunto. Purtroppo da mesi, Asl 5 non fornisce però risposte e nega la convocazione di un incontro su temi così importanti e delicati. Ballano posti di lavoro e servizi essenziali per cittadini e fasce deboli. Dobbiamo aspettare un’altra bomba sociale come quella delle Oss di Coopservice prima di avere risposte chiare da Asl?”.
Continuano i sindacati: “Per quanto riguarda il Mazzini in particolare, dopo anni di chiusura della struttura per ristrutturazione, veniamo a sapere, indirettamente, della possibile assegnazione dell’immobile in convenzione pluridecennale, tramite bando di gara, previa realizzazione di una profonda opera di ristrutturazione a carico di chi si aggiudicherà l’appalto. Su questo pretendiamo di conoscere esattamente tempi e modalità. Ci domandiamo peraltro se, considerata la mole dei lavori di ristrutturazione e di conseguenza l’ingente investimento necessario, sia questa una procedura che ha speranza di andare a buon fine e di individuare un soggetto in grado di sostenere spese così impegnative. Sottolineiamo inoltre che una concessione di così lunga durata equivale di fatto alla privatizzazione di un servizio pubblico. Anche su questo chiediamo con forza un confronto per avere certezze e garanzie da parte del Comune sul mantenimento della valenza pubblica del servizio”.
“Siamo quindi a sollecitare l’incontro da tempo richiesto ad Asl, allo scopo di conoscere quali tempistiche sono previste per la riapertura del Mazzini, cosa accadrà al personale coinvolto e quanto ancora la città dovrà rimanere priva di un servizio fondamentale come quello fornito da questa Rsa. Analogo appello rivolgiamo affinché sia chiarito definitivamente anche il futuro degli altri servizi (Adi e Hospice), su cui si ipotizza da tempo una totale riorganizzazione con un possibile cambio di gestione. Non intendiamo aspettare oltre, Asl 5 e Comune ci convochino”, concludono Cgil e Fp Cgil.