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"ciclo rifiuti poteva già essere chiuso"

“La politica non lasci soli i sindaci in questa nuova battaglia contro biodigestore”

Comitati e associazioni: "Bene il ricorso di Santo Stefano sul decreto ministeriale che finanzia l'impianto".

Presidio contro il biodigestore

Comitato No Biodigestore Saliceti, Comitato Sarzana, che botta!, Acqua Bene Comune, Italia Nostra e Cittadinanzattiva scrivo alla sindaca di Santo Stefano, Paola Sisti. “Come abbiamo già avuto modo di commentare, condividiamo la sua scelta di proseguire l’azione di contrasto al progetto di biodigestore, approvato dalla Regione e dalla Provincia, secondo impianto dopo il TMB al servizio di Genova nell’area di Saliceti”, con riferimento all’iniziativa legale nei confronti del decreto ministeriale di finanziamento dell’impianto. “Vogliamo auspicare che in questa nuova battaglia i sindaci di Santo Stefano e Vezzano non vengano lasciati soli dalla politica, che a Roma conta. Chiediamo che l’iniziativa in sede giudiziaria si accompagni ad altre iniziative a livello ministeriale e a livello europeo. La sudditanza a Genova non rende onore alla nostra storia e tradizione”, aggiungono gli attivisti. “Per la Comunità europea – si legge ancora – i fondi devono andare a progetti che non devono impattare negativamente sul territorio, anzi lo dovrebbero migliorare, e che sono meritevoli per “congruità economica”. La Regione non si è curata di tutelare le zone protette dalla Comunità Europea. Il parere del Parco non figura tra gli atti finali della Conferenza dei servizi. Recos prevede un investimento da 57 milioni di euro per un impianto capace di trattare 60.000 tonnellate di rifiuto organico. A Civitavecchia hanno approvato un progetto che con un investimento di 40 milioni di euro (senza fondi pubblici) realizza un biodigestore della capacità di 100.000 tonnellate. Dov’è la congruità economica del progetto Saliceti?”.

Comitati e associazioni ritengono poi “beffarda l’affermazione contenuta nella memoria di Recos al Consiglio di Stato che con i 40 milioni di fondi Pnrr potrà essere praticato un abbattimento della tariffa di conferimento per i comuni di 25 euro a tonnellata. E’ un beneficio che toccherebbe a tutti i comuni del Levante ligure serviti da Iren, da Genova Est a Luni. Ne beneficerebbero anche quei ricchi centri del Tigullio e del Golfo Paradiso, che si sono ribellati alla realizzazione di un biodigestore a Isolona di Orero “nel loro giardino dorato”. Con una differenza: Toti e Giampedrone con la compiacenza di Peracchini e il silenzio degli altri comuni spezzini continuano a trattare la Val di Magra come una colonia: dai trasporti, alla sanità, ai rifiuti” e, aggiungono, “gli spezzini, che si lasciano confondere dai 25 euro a tonnellata della riduzione della tariffa di conferimento, rivelano una mentalità da suddito. A far bene i calcoli ci si accorge che il beneficio pro capite per abitante è di pochi euro l’anno. Vale la pena ricordare a Recos che se la Provincia le avesse imposto di mantenere gli impegni sottoscritti in sede di gara europea col progetto Boscalino, i comuni spezzini (e solo gli spezzini) beneficerebbero già di una tariffa attorno ai 95 euro e da almeno due anni avremmo già chiuso il ciclo dei rifiuti”.

 

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