L’avventura di Luca Gotti sulla panchina dello Spezia è finita. Decisiva una call pomeridiana con Robert Platek, in cui Eduardo Macia ha comunicato al proprietario americano del club l’intenzione di sollevare il tecnico dalla guida tecnica nel tentativo di invertire una rotta in campionato che desta preoccupazione. L’esonero che era stato delineato ieri sera dopo una giornata di colloqui intensi da parte del direttore generale dell’area tecnica, culminato con una cena insieme al presidente Philip Platek, è stato infine ufficializzato già in serata con un comunicato. Rimanevano oggi giusto da far collimare i tempi delle comunicazioni con gli Stati Uniti, tra fusi orari e impegni di lavoro extra calcistici. Per questo il tecnico ha potuto condurre gli allenamenti a Follo, già fiutando l’aria.
Confermato in autunno in un periodo di crisi anche peggiore dell’attuale, quantomeno dal punto di vista dei risultati, Gotti non va oltre il punto in quattro giornate di questo periodo. Gestione della rosa, rigidità tattica e una comunicazione non sempre percepita come costruttiva pesano sulla scelta. La crepa diventata evidente anche all’esterno il 22 gennaio scorso dopo Spezia-Roma. L’allenatore va ai microfoni nel post gara e parla a lungo degli assenti, non per la prima volta peraltro. Il capitano Gyasi alle stesse televisioni traccia in quei frangenti una linea completamente diversa: “Nzola è forte ma ci sono anche altri giocatori che, quando entrano, devono fare bene”.
La settimana dopo a Bologna arriva una delle prove peggiori di questi anni dal punto di vista dell’intensità. Eppure in campo vanno sette undicesimi della squadra che si è salvata un anno fa, più Ampadu, Caldara e Dragowski. Verde rimane in panchina per 70 minuti e sul finire del mercato mostra insofferenza. Dieci giorni dopo è titolare come non capitava da tempo e segna la prima doppietta in serie A della sua carriera. Tutti segnali che le energie, che devono andare verso una salvezza per nulla scontata, si stanno disperdendo. Così le legge il club.
Ma Gotti non è neanche fortunato. Stringe i denti nonostante il problema di salute alle anche peggiori rapidamente, si muove con le stampelle ma è visibilmente sofferente. Deve operarsi e perde giorni preziosi, anche se torna stoicamente alla Spezia. Non allenerà questa volta Zurkowski, che ha atteso di poter avere a disposizione per settimane, e non potrà schierare Nzola insieme a Shomurodov, per cui la società ha fatto un sacrificio economico importante, uscendo dal seminato dalla filosofia che evita i prestiti il più possibile.
Il dado dunque è tratto. Contro la Juventus la panchina sarà affidata a Fabrizio Lorieri, mentre la prima scelta per la sostituzione è Leonardo Semplici, personalità ritenuta in grado di dare quella scossa, anche e soprattutto mentale, di cui ha bisogno tutto l’ambiente. Il fiorentino, autore di una miracolosa salvezza a Cagliari due stagioni fa (22 punti in 15 partite, subentrato proprio a febbraio), ha seguìto lo Spezia dal vivo in almeno due occasioni nelle scorse settimane, soprattutto per una questione logistica legata alla vicinanza a casa. In questi giorni si cercherà un accordo per averlo a Follo già dal prossimo lunedì.