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Dal 16 febbraio

Golfo e Cinque Terre nelle collezioni del Camec, un tuffo artistico nel ‘Mare nostrum’

Il territorio raccontano attraverso molteplici linguaggi che dialogano tra loro, ora affini, ora distanti.

Presentazione di Mare Nostrum. Le Cinque Terre e il Golfo dei Poeti nelle collezioni del CAMeC

Dal 16 febbraio il CAMeC presenta una rinnovata selezione dalle raccolte permanenti, a cura di Eleonora Acerbi e Cristiana Maucci, dal titolo Mare Nostrum. Le Cinque Terre e il Golfo dei Poeti nelle collezioni del CAMeC, che intende proporre, in particolare ai numerosi visitatori che frequentano il territorio per turismo e coniugano la conoscenza dei luoghi con la digressione culturale, un florilegio delle rappresentazioni del paesaggio marino del Golfo della Spezia e delle Cinque Terre. La silloge compone numerosi testi visivi di diversa estrazione linguistica – fil rouge l’omaggio, il ricordo, la conoscenza del territorio spezzino.

“Mare nostrum è una mostra fondata sulle collezioni del CAMeC che ha lo scopo di riproporre in chiave artistica agli spezzini i nostri luoghi del cuore e proporre ai turisti gli spettacolari paesaggi che andranno a scoprire durante il loro soggiorno – dichiara il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini –. Un’esposizione eterogenea, meravigliosa, contemporanea che svela il Golfo dei Poeti e delle Cinque Terre con gli occhi degli artisti spezzini e non solo. La semplicità della bellezza del nostro territorio in scena al CAMeC per una mostra che lascerà senza fiato.”

Il percorso espositivo non segue un ordinamento cronologico, ma tematico, prendendo inizio dalla città della Spezia e dalla profonda insenatura sulla quale si affaccia, che, nel 1910, il drammaturgo Sem Benelli felicemente definì Golfo dei Poeti. Seguono diversi dipinti dedicati a Lerici, Porto Venere, Cinque Terre, accompagnati da opere grafiche, molto differenti nel linguaggio e nella invenzione esecutiva.

La mostra presenta un cospicuo novero di opere ‘storiche’, in quanto appartenenti alla raccolta che costituisce il fondo originario delle raccolte permanenti di arte contemporanea della Spezia. Questo si è formato a partire dall’immediato secondo dopoguerra, nel 1949, anno della prima delle tredici edizioni del Premio nazionale di pittura Golfo della Spezia, rassegna-concorso che, fino al 1965, ha chiamato a sé i più importanti interpreti della produzione pittorica italiana e ne ha collezionato oltre duecento lavori grazie alla lungimirante formula del premio-acquisto. Nei primi anni del Premio del Golfo il regolamento prevedeva l’ispirazione ‘marinara’, che ci ha consegnato, appunto, numerosissimi dipinti il cui soggetto è correlato al paesaggio del territorio spezzino, ancorché, in diversi casi, gli esiti formali siano sostenuti da un linguaggio di matrice astratta. Obiettivo del progetto espositivo è infatti accostare e confrontare opere che dialogano fra loro nell’affinità o distanza degli esiti formali, nel comune riferimento alla speciale bellezza di questa porzione della Liguria e del suo mare “verticale”, come efficacemente lo ha definito lo scrittore e giornalista Marco Ferrari.

Questi gli artisti in mostra: Aldo Angeli, Ercole Salvatore Aprigliano, Manlio Argenti, Renato Birolli, Bruno Cassinari, Riccardo Chicco, Guido Chiti, Mario Ciucci, Giovanni Cosenza, Paolo De Nevi, Oscar Di Prata, Giorgio Forma, Giovanni Frangi, Renzo Grazzini, Giuseppe Gusinu, Carlo Montarsolo, Francesco Musante, Navarrino Navarrini, Gabriella Peggion Zolezzi, Giacomo Porzano, Angelo Prini, Gigi Quaglia, Maria Questa, Paolo Rangoni, Pino Saturno, Roberta Signani, Leonardo Spreafico, Giuliano Tomaino, Francesco Vaccarone, Bruno Zoni.

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