“Soddisfazione il pronunciamento del Consiglio di Stato circa il progetto del biodigestore di Saliceti”. La esprime Recos, società del Gruppo Iren, in merito al recente pronunciamento di Palazzo Spada. La sentenza, prosegue la nota della società, “da un lato conferma la validità e la correttezza dell’iter autorizzativo, dall’altro permette di portare avanti la realizzazione di un impianto per cui è anche previsto un finanziamento, nell’ambito dei fondi del Pnrr, per 40 milioni di euro”.
“La sentenza del Consiglio di Stato che riforma la decisione del Tar Liguria sulla vicenda del biodigestore a Saliceti è un significativo risultato che conferma la correttezza del percorso autorizzativo intrapreso da Regione e la validità delle scelte fatte in materia di rifiuto – commenta l’assessore regionale all’Ambiente Giacomo Raul Giampedrone -. Alla luce della decisione odierna potrà trovare realizzazione una delle principali infrastrutture previste dalla pianificazione regionale per la gestione della frazione organica evitando costi ed impatti ambientali conseguenti all’invio ad impianti extra regionali del rifiuto. Un progetto che anche a livello nazionale ha ricevuto un oggettivo riconoscimento, con il contributo concesso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a valere su risorse Pnrr di 40 milioni di euro, massimo ammissibile su una spesa complessiva di 52 milioni e 400mila euro. Ora ci aspettiamo che tutti i soggetti chiamati ad aprire i lavori lo facciano nel minor tempo possibile per dare finalmente risposte concrete alla chiusura del ciclo dei rifiuti per la frazione organica”.
Quindi il commento del presidente della Provincia, Pierluigi Peracchini: “La sentenza del Consiglio di Stato conferma la correttezza dell’azione amministrativa portata avanti in questi anni. Grazie a questo risultato si chiude il ciclo dei rifiuti, non sarà realizzata una discarica in provincia e pagheremo meno oneri in bolletta. Ogni giorno produciamo rifiuti che dobbiamo smaltire, questo intervento ci consente di chiudere il ciclo ad un costo minore per i cittadini. In democrazia ognuno fa le proprie scelte, anche attraverso il ricorso alla giustizia. In questo caso lo hanno fatto con il rischio di inquinare di più e di gravare sulle tasche di tutti gli utenti. Noi abbiamo seguito una strada diversa ed oggi questa sentenza ha stabilito che era quella giusta. Su questo programma abbiamo anche vinto un bando di finanziamento previsto dal Pnrr per 40milioni di euro ed oggi possiamo permetterci un importante investimento praticamente a costo zero per la comunità”.