Sono stati alcuni residenti di Via Benedicenti a mettere in moto la macchina dei controlli con le loro segnalazioni. Oggetto delle loro rimostranze un terreno privato, situato nella parte più periferica del quartiere della Chiappa e di proprietà di due società, una operante nel settore delle costruzioni ed un’altra nel campo siderurgico. Lì avrebbe dovuto sorgere un complesso residenziale – il titolo edilizio era stato rilasciato nel 2016 – ma i lavori non erano mai stati avviati per problemi di carattere idrogeologico.
Sull’area da allora, secondo gli accertamenti svolti dalla sezione ambiente della Polizia Locale della Spezia, erano stati accumulati rifiuti e materiali di scarto provenienti da altri cantieri. Stando a quanto emerso dal sopralluogo degli agenti, nel corso del 2022, sul terreno erano stati depositati ingenti quantità di rifiuti mescolati: metalli, legno, gomma e laterizi e gran parte di questi erano stati irregolarmente compattati e spianati sulla terra, allo scopo di creare una strada in quello che sarebbe dovuto diventare un cantiere.
Il Testo Unico Ambientale prevede per questi illeciti il reato di attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento di rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione o iscrizione all’albo dei gestori ambientali, con pene che vanno da un’ammenda tra 2.600 e 26mila euro o l’arresto da tre mesi a un anno.
![Il comando della Polizia locale della Spezia](https://www.cittadellaspezia.com/photogallery_new/images/2021/06/la-caserma-della-polizia-locale-della-spezia-188070.jpg)
Al titolare dell’impresa, la Polizia Locale ha notificato una serie di prescrizioni finalizzate al ripristino dello stato dei luoghi, da attuarsi entro un preciso arco temporale. Qualora le prescrizioni impartite vengano attuate, a suo carico è prevista una sanzione amministrativa di 6.500 euro. In caso di inadempienza, il titolare verrà segnalato alla Procura della Repubblica.