Sono spesso i piccoli episodi a fare la differenza per una squadra che si gioca sul filo di pochi punti gli obiettivi stagionali. Molti di questi non entrano nelle immagini salienti che, ai tempi delle reti sociali, diventano la memoria digitale delle singole partite. Se un rigore parato a tempo scaduto fa il titolo, non è così per una rincorsa nella propria area di rigore da parte di un attaccante o la capacità di prendersi un fallo nel momento di maggior stanchezza e con il risultato da preservare.
Chi vorrà ricostruire in futuro la stagione in corso oggi, dovrà ritagliare un capitolo per Bartolomej Dragowski. Il portiere che il 13 novembre 2022, con la convocazione per partecipare al mondiale con la Polonia in tasca, ci ha “messo la gamba” in un tackle coraggioso e sfortunato sul campo del Verona. Pagando con un brutto infortunio ma permettendo allo Spezia di raggiungere quello che è il risultato chiave, fino ad oggi, del suo campionato.
Cinquantaquattro giorni dopo era di nuovo in campo in una partita altrettanto importante, obbligato dagli eventi che hanno messo fuori gioco il suo sostituto Jeroen Zoet. Contro il Lecce una prestazione oltre ogni aspettativa, in una giornata di bufera che ne ricorda poche altre negli ultimi decenni (uno Spezia-Alghero nel 2010 e “quello” Spezia-Alessandria del 1999). I gesti sono punti in classifica e Dragowski non sta facendo rimpiangere Provedel. Il Picco se n’è accorto, a giudicare dai cori di ieri, e celebra un nuovo protagonista.