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Si chiude alla chiesa di Mazzetta la mostra ‘Natale di pace’

Enrico Imberciadori, Natività (1988), particolare
Enrico Imberciadori, Natività (1988), particolare

Si conclude domani, domenica 8 gennaio, alla chiesa parrocchiale di San Pietro di Mazzetta alla Spezia, la mostra collettiva ‘Natale di pace’, realizzata anche quest’anno dagli aderenti all’Unione cattolica artisti italiani. La mostra era stata inaugurata prima delle feste dal vescovo Luigi Ernesto Palletti, accolto a Mazzetta dal parroco don Sergio Lanzola, che degli artisti cattolici è il consulente ecclesiastico, e dal presidente della sezione Guido Barbagli.  Hanno esposto Gloria Augello, Guido Barbagli, Pino Busanelli, Umberta Forti, Ombretta Franco, Giuliana Garbusi, Anna Maria Giarrizzo, Enrico Imberciadori, Mario Maddaluno, Marisa Marino, Sergio Maucci, Fabrizio Mismas, Pier Luigi Morelli, Graziella Mori, Marina Passaro, Malia Pescara Di Diana, Maria Luisa Petri, Mirella Raggi, Rosa Maria Santarelli e Maria Rosa Taliercio.
“C’è bisogno di pace – affermano coralmente i soci dell’operosa associazione artistica spezzina – e l’evento natalizio, con i rinnovati e costruttivi messaggi rivolti agli uomini e alle donne della terra, si propone come una speciale invocazione per realizzare, con le parole dell’enciclica di san Giovanni XXIII ‘Pacem in terris’ (1963), «la pace fra tutte le genti, nella verità, nella giustizia, nell’amore, nella libertà». L’espressione ‘Natale di pace’ allude, inoltre, alla costruzione di una realtà sociale che non conosce né disuguaglianze né povertà e che, richiamando lo straordinario e attualissimo contenuto di un’altra enciclica, la ‘Populorum progressio’ (1967), auspica realisticamente, nel solco del magistero di san Paolo VI, la costruzione di «un mondo, in cui ogni uomo, senza esclusioni di razza, di religione, di nazionalità, possa vivere una vita pienamente umana», affrancata dal terrore della guerra. Purtroppo la guerra è partecipe della nostra quotidianità e l’arte, con le testimonianze di pittori, di scultori e di poeti, si offre nella sua lunga storia come spazio educativo e formativo fortemente contrario alle crudeltà dei conflitti bellici, promuovendo azioni di pace e di solidarietà. Così è avvenuto quest’anno anche a Mazzetta dove in tanti, sino ad oggi, hanno potuto osservare e meditare i “messaggi” delle opere esposte e della mostra nel suo complesso”.

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