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Saldi, gli spezzini scelgono il centro per lo shopping anche se per alcuni il portafogli rischia di rimanere in tasca

Città della Spezia ha chiesto a liberi professionisti, impiegati e studentesse se faranno shopping in queste settimane di super sconti. Per tutti un "ripassone" per acquistare in sicurezza.

saldi

Mancano meno di quarantotto ore all’inizio del saldi invernali e stando alle stime nazionali la portata di spesa pro capite si aggirerà attorno ai 133 euro, rispetto al 2020 una cifra che si abbassa di pochi euro. In questa fase con le vetrine addobbate ancora a festa e con la comparsa di qualche Befana in sella a una scopa i negozi del centro città si stanno preparando per il cambio dei cartellini che dovranno essere ben visibili in vetrina con il prezzo originale e quello scontato.

L’auspicio è che i saldi invernali possano dare un po’ di linfa ai commercianti, soprattutto nel settore della moda, richiamati a sfide quotidiane e con il clima che per il momento non ha certamente aiutato nell’acquisto di giacconi e piumini, con una primavera praticamente infinita e in alcune regioni d’Italia il termometro ha segnato temperature estive. A rendere la situazione ancora più complessa sono stati i rincari generalizzati e l’ultimo si è riscontrato proprio in queste ore: il prezzo della benzina è tornato quasi alle stelle. Tutti elementi che fanno mettere una mano al cuore e una al portafogli che per qualcuno potrebbe rimanere in tasca.

Città della Spezia ha chiesto a un gruppo di spezzini tra i 20 e i 35 anni come si approcceranno a questi saldi. Ne emerge un quadro omogeneo: saldi sì ma con attenzione, di questo mini campione solo due persone su persone su sette bypasseranno completamente il momento degli sconti. Alcuni hanno già adocchiato il prodotto preferito e aspetta lo sconto giusto per andarlo a comprare, è il caso della libera professionista Elisa: “I soldi sono quelli che sono, certamente non posso fare spese pazze. Ho stabilito un budget e lo spenderò per un unico prodotto: un paio di scarpe che ho visto da tempo. Per il mio acquisto andrò senza dubbio il centro città”.  In una famiglia i saldi possono contribuire al mantenimento di una sana economia domestica, Sara è un’insegnante e una giovane mamma: “Sceglieremo il centro città per lo shopping di famiglia, l’obiettivo sarà risparmiare qualcosa anche perché con due bambini in piena crescita si sa le spese possono essere elevate”.  Rossana lavora in ambito portuale: “Sicuramente cercherò di levarmi qualche sfizio, ma con coscienza. I conti da pagare sono sempre troppi ma non si può nemmeno passare la vita a soffrire. Farò degli acquisti sia in città dai miei negozi di fiducia e avrò anche modo di utilizzare dei buoni che l’azienda per la quale lavoro dà ai dipendenti. Tra i miei acquisti ci sarà spazio anche per una ricerca su internet su alcuni prodotti selezionati e difficili da trovare”.

Aurora e Carolina sono le più giovani tra gli intervistati, sono due studentesse lavoratrici. La prima ha le idee chiare: “Non credo che riuscirò a fare shopping, in questo momento le priorità sono molte e devo essere lungimirante. Anche se mi piacerebbe poter spendere qualcosa devo guardare al prossimo futuro e ragionare nell’ottica di risparmiare ora per spendere più avanti con maggiore serenità”. Carolina aggiunge: “Non avrò a disposizione un budget infinito ma sicuramente qualche soldino proverò a spenderlo, in centro città senza se e senza ma. Non mi affiderò al commercio online, poter entrare in un camerino, toccare la merce e vedere com’è indossata è tutta un’altra cosa. Il negozio fisico a mio avviso dà maggiori servizi e sicurezza”.

Giordano e Giacomo chiudono le testimonianze. Il primo è un libero professionista: “Mi orienterò su materiali per la casa e il bricolage. I saldi non sono solamente nel settore dell’abbigliamento (ride, NdR)”. L’altro lavora nel settore postale e non si sente per nulla affascinato dalla corsa agli acquisti: “Non ho grande interesse per gli acquisti in questo periodo dell’anno, non ho avuto belle esperienze e non vedo tutte queste occasioni”.

L’ultima dichiarazione si aggancia perfettamente a un concetto che da tempo si è fatto strada: i saldi hanno perso il loro fascino. Il concetto è tornato in auge proprio in queste ore nel ragionamento di Francesca Recine, presidente regionale e vicepresidente nazionale Fismo Confesercenti: “Inutile negarlo, stiamo parlando di uno strumento che ha perso molto dell’appeal avuto in passato, e le ragioni sono molteplici.Innanzitutto ci sono le troppe promozioni, autorizzate e non, praticate dalla grande distribuzione e dai colossi dell’online praticamente in ogni momento dell’anno, che hanno finito con il disinnescare l’effetto-bomba che i saldi avevano un tempo”. Un quadro differente invece arriva da Confcommercio e dal presidente nazionale di Federmoda Giulio Felloni che auspica un incremento degli acquisti del 10 per cento: “Saranno saldi molto apprezzati dai consumatori per l’ampia scelta di prodotti di moda, tendenza e qualità. E saranno veramente tanti ed ottimi gli affari che si potranno fare negli esercizi commerciali e nelle boutique delle nostre città. Maglieria, pantaloni, giacconi, scarpe, accessori saranno ora più che mai oggetto dei desideri per via dei prezzi che non hanno subito aumenti come invece in altri settori che hanno risentito dell’inflazione. Con queste premesse, stimiamo una crescita dei saldi di oltre il 10%, che sarà più utile alla liquidità piuttosto che ai guadagni, che confidiamo possano arrivare dalla rinnovata fiducia che i consumatori ripongono con sempre maggiore frequenza nei nostri negozi orientati verso future strategie legate alla sostenibilità e all’innovazione”.

La certezza su come andrà a finire associazioni, commercianti e consumatori la avranno quasi a primavera quando l’ondata di sconti sarà terminata. Ora però l’ultimo “ripassone” sugli acquisti sicuri. Alla Spezia non mancheranno gli appelli delle associazioni di categoria per un acquisto chiaro e che premi il commercio cittadino.

Cinque regole  

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

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