Con la fine dello “sconto” sulle accise, introdotto dal governo Draghi e parzialmente prorogato dal governo Meloni, la stangata di inizio anno è arrivata anche su benzina e gasolio. Il prezzo dei carburanti al litro si è alzato di quasi 20 centesimi e sebbene i prezzi di listino continuino a scendere – con la “verde” al minimo storico da un anno e mezzo – la differenza ai distributori si sente: in alcuni casi si superano abbondantemente i 2 euro al litro sia per il gasolio che per la benzina. E questo si somma a un’ondata di rincari che coinvolge in particolare il settore dei trasporti.
Ecco allora ritornare di attualità la ricerca della pompa più conveniente per il rifornimento, una fatica facilitata da Osservaprezzi Carburanti, il servizio online ufficiale del ministero dello Sviluppo economico che consente di avere tutte le informazioni al riguardo: è sufficiente selezionare la zona di interesse e il tipo di carburante e i distributori appariranno in ordine di prezzo e individuati su una mappa.
Oggi alla Spezia, per esempio, nei 27 impianti di rifornimento presenti nel comune della Spezia il prezzo del gasolio va da 1,635 euro a 2,199, mentre la benzina si attesta tra 1,545 euro e 2,189.
Il fatto, che cade pochi giorni dopo l’approvazione della Manovra da parte delle Camere, ha immediatamente innescato i commenti politici dell’opposizione.
“Dopo appena due mesi di governo, le destre dimostrano che per anni hanno fatto solo propaganda. Da ieri, infatti, il costo dei carburanti ha subito un pesante aumento, a causa del mancato rinnovo dello scontro previsto dall’allora governo Draghi. Il costo diventa un salasso per gli italiani con un esborso più cospicuo per gli spostamenti da affrontare con mezzi propri. Ma la non decisione dell’esecutivo di Giorgia Meloni rischia di avere un ulteriore impatto sull’inflazione, visto che i trasporti saranno più onerosi e si può registrare un effetto a cascata come abbiamo visto di recente”. Lo dichiara il deputato ligure Luca Pastorino, iscritto al gruppo Misto.
“Ricordo – aggiunge Pastorino – che la presidente del Consiglio Meloni e il vicepremier, Matteo Salvini, hanno sempre promesso di voler intervenire sulle accise per garantire una riduzione del prezzo dei carburanti. Il catalogo di promesse è piuttosto vario. E purtroppo dietro la loro mossa non c’è alcun intento ambientalista per promuovere una mobilità più pulita e sostenibile, come sarebbe giusto e necessario. Le destre, insomma, fanno solo cassa sulle spalle dei cittadini”.
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