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L'incontro

Bastoni, Ekdal e Hristov si raccontano: “Musica, spogliatoio, il pre partita. Ecco come lo viviamo”

Il capitano: "Al Mondiale tifavo per il mio amico Erlic", lo svedese: "Holm mi fa mille domande al giorno". Il difensore: "Il giorno prima della partita non penso mai al calcio".

Bastoni, Ekdal e Hristov si raccontano: \"Musica, spogliatoio, il pre partita. Ecco come lo viviamo\"

Nella serata di ieri si è tenuto un evento di incontro tra gli sponsor dello Spezia e alcuni calciatori del club bianco, che sul palco del SunSpace di Via Sapri hanno rivelato qualche aneddoto della loro vita ai tifosi, intervistati dal giornalista di Sky Davide Camicioli. Tema iniziale la finale del Mondiale, prima di allargarsi agli aspetti di campo e di spogliatoio.

“Io tifavo Brasile, è andata male ma sono contento per il mio amico Martin Erlic che li ha battuti ed è arrivato terzo”, esordisce lo spezzino Simone Bastoni, che poi prosegue. “Arrivata in finale, ho sperato vincesse l’Argentina, per Messi. Per me è il migliore, per me è il migliore ma non è che possiamo dire che Ronaldo è scarso e quell’altro non è capace. Sono cose soggettive”. Dello stesso parere anche Albin Ekdal, che per la prima volta durante il Mondiale ha cambiato ruolo, cimentandosi nel commento tecnico per una televisione svedese: “Parlare 5-6 ore di calcio, studiare tutto, è stato difficile, ma mi sono divertito. Ho fatto otto partite, mi sono preparato la sera prima, non ho lavorato molto”, scherza. “Mio padre è un giornalista, ho un buon rapporto con la categoria. Io tifavo Argentina per Messi, per chiudere il discorso GOAT, che ora è chiuso. Per me, almeno. Anche se non so se è più forte di Bastoni”, conclude l’ex Sampdoria tra le risate del pubblico. Più imparziale invece Petko Hristov, che si è goduto il Mondiale da spettatore, senza parteggiare per alcuna squadra: “Ho visto una decina di partite. È stato un bel mondiale, la finale è stata la migliore partita. La più bella che abbia mai visto, ma non tifavo nessuno. Marcare Messi? Sarebbe bello, dovrei provare”, ha concluso il bulgaro, prima di una battuta sulla prossima Coppa del Mondo, nel 2026 tra Stati Uniti, Canada e Messico: “Sono stato a casa coi miei durante le vacanze, abbiamo scherzato e abbiamo detto che tra tre anni saremo al Mondiale con la Bulgaria. Stoichkov è un punto di riferimento per il calcio bulgaro, lo è stato in passato, ma ora non saprei chi scegliere come giocatore bulgaro a cui ispirarmi”.

La lunga pausa ha permesso ai calciatori di recuperare energie importanti e, come nel caso di Bastoni, di riprendersi al meglio da un infortunio, che aveva limitato lo spezzino nelle settimane precedenti alla sosta: “Ho recuperato al meglio”, spiega il numero 20 dei bianchi. “Per forza di cose quest’anno è andata cosi, non mi è piaciuto molto ma vedremo i risultati che ci saranno in campionato. Non era mai successo”. Il duttile centrocampista ha poi raccontato il suo modo di analizzare le prestazioni, spiegando come studiando le sue partite sia riuscito a migliorare negli anni: “Se riesco mi riguardo le partite, magari completa ma su Wayscout o robe simili. Ci sono i tagli personali e me li riguardo, per migliorare. Capita a volte che non fai la prestazione buona e rivederlo ti aiuta. Mi piace guardare il calcio, ma se ho tempo gioco alla play”, ha concluso ridendo. “In squadra siamo 5-6 ad essere appassionati, ce la siamo portata anche in ritiro in Spagna. Ma mai prima delle partite”.

Il calcio è al centro della vita anche di Albin Ekdal, che racconta la sua routine pre gara, tra distanza dalla famiglia e concentrazione per la gara: “Vorrei vedere più partite ma non sempre riesco con le bimbe piccole, che hanno 2 e 4 anni. Il mio pre partita prevede più riposo possibile. Mangio, dormo, Facetime con la famiglia. Mi piace Spezia, ho fatto 12 anni in A in 6 squadre diverse. A Spezia c’è il mare, un buon clima, il cibo e c’è una bella squadra che mi diverte. Sono il più vecchio, purtroppo, ma mi piace stare qua con i giovani. Ci sono anche due giovani svedesi, c’è Holm che mi fa mille domande al giorno. Il mister parla, spiega qualcosa, lui mi guarda e mi chiede cosa ha detto per capire meglio. Io mi arrabbio e gli dico di imparare l’italiano, e lui ogni volta mi dice ‘Sì sì, lunedì comincio'”, spiega sorridendo il centrocampista svedese, scatenando le risate di tutta la sala.

Spazio poi a Petko Hristov, che ha raccontato il suo percorso in Italia, arrivato giovanissimo alla Fiorentina: “Ho fatto tre anni in Serie C, da quando sono arrivato sono stato molto bene in Italia. Il primo anno era bello giocare con la Primavera della Fiorentina e in prima squadra con Pioli. Sono poi andato in prestito e mi ha aiutato molto a formarmi. Gotti arrabbiato non si vede spesso, ma quando si arrabbia…”, sorride il bulgaro, che poi come i compagni racconta la sua routine pre gara: “Il giorno prima non penso al calcio, perchè mi viene il mal si testa. Mi piace vedere le partite, cerco sempre di migliorare e mi riguardo quando posso”.

In conclusione, un piccolo aneddoto dello spogliatoio bianco e soprattutto della musica che si ascolta nello spogliatoio, “il loro tempio sacro”, come ha detto il mister Luca Gotti, che ha spiegato come lo spogliatoio sia la casa dei calciatori e anche lui si senta un ospite, tanto da bussare alla porta prima di entrare. “Nel nostro spogliatoio c’è sempre musica diversa, ma non la mette nessuno di noi tre”, esordisce Bastoni, lasciando poi la parola a Hristov: “Sono vicino a Verde, lui la mette spesso. Mette tanta musica napoletana, non si capisce niente. Di dieci parole ne capisci una”, spiega il difensore che ancora una volta scatena risate in sala. “Mettono sempre hip-hop, tutta roba uguale”, si lamenta Ekdal. “Sono vicino a Sala ed Holm, mai che si mettessero gli Abba. Sempre la stessa cosa, sempre roba francese. Ma sono giovani…”, conclude il centrocampista svedese.

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