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Esposito e il mito di De Rossi: “A 18 anni ho preferito la serie C per imparare il sacrificio”

“È lui il mio erede”, aveva sentenziato DDR non più tardi di un paio di mesi fa, lodando le capacità di leadership e qualità del centrocampista, che già in estate sembrava in procinto di lasciare Ferrara e la Serie B. A ventidue anni è pronto al grande salto in Serie A in una piazza, quella dello Spezia, in cui potrà mettersi in mostra e valorizzare un club che ha deciso di investire in maniera importante su un giovane talento italiano, che nei prossimi anni potrebbe entrare in maniera fissa nelle rotazioni della Nazionale.

Salvatore Esposito (figc.it)

Il calcio non poteva che essere la sua strada. Anche perché per Salvatore Esposito il pallone è sempre stato qualcosa di più di un semplice passatempo. Nato a Castellammare di Stabia nell’ottobre del 2000 da mamma Flavia e papà Agostino, ex calciatore, Salvatore cresce a pane e calcio, come i suoi fratelli Sebastiano, oggi all’Anderlecht, e Francesco Pio, tra i più interessanti prospetti del vivaio dell’Inter.

Muove i primi passi nel Club Napoli di Castellammare, la società che, tra gli altri, ha lanciato anche Gigio Donnarumma, ma sin da subito si capisce che il palcoscenico è piuttosto stretto. Notato da diversi scout, con tutta la famiglia si trasferisce a Brescia dove inizia l’iter nel settore giovanile, prima di essere acquistato dall’Inter, a 14 anni.

È in nerazzurro che il percorso di Salvatore si consolida. Viene spostato a centrocampo dopo essere stato provato in diversi ruoli e inizia a togliersi diverse soddisfazioni. Vince da protagonista con gol in finale il campionato con i Giovanissimi nel 2015, poi il campionato Allievi nel 2017, in finale contro l’Atalanta di Kulusevski. Appena maggiorenne si trova di fronte ad un bivio e con personalità sceglie di lasciare l’Inter e la Primavera, mettendosi in gioco per la prima avventura tra i professionisti.

Si accasa alla SPAL, che poi lo cede in prestito al Ravenna ed è in Romagna che trova spazio nel calcio dei grandi, in Serie C. “Ho preferito non fare la Primavera e andare a giocare in Serie C, sentivo l’esigenza di andare a giocare imparando il sacrificio e il lavoro quotidiano”, spiegò Esposito interrogato sul motivo del suo addio all’Inter. “Nelle Primavere sei più coccolato e andando fuori ti costruisci una esperienza diversa. Ho deciso di fare questa esperienza e la consiglio a tutti coloro che fanno la Primavera, è una esperienza molto formativa”.

Idee chiare sin da giovanissimo, che lo portano poi al salto in Serie B. Prima arriva il prestito al Chievo, di cui diventa subito uno dei perni, poi il ritorno alla SPAL e l’inizio di una scalata che lo ha portato a vestire i gradi di capitano e diventare l’idolo incontrastato della piazza ferrarese. Poco meno di un centinaio di presenze, dieci gol, nove assist e una grande personalità nonostante la giovane età, che lo hanno eletto ad uno dei migliori interpreti del campionato di B, tanto da colpire anche il CT della Nazionale Roberto Mancini, che lo convoca in nazionale maggiore dopo tutta la trafila nelle Under, facendolo esordire lo scorso giugno, per l’ultima mezz’ora della sfida di Nations League contro l’Inghilterra.

“Mi sono sempre ispirato a Daniele De Rossi”, aveva raccontato la scorsa estate, proprio alla vigilia dell’esordio in Nazionale, e proprio con De Rossi ha sviluppato un rapporto importante in questi ultimi mesi, da quando l’ex campione del mondo è subentrato sulla panchina della SPAL. “È lui il mio erede”, aveva sentenziato DDR non più tardi di un paio di mesi fa, lodando le capacità di leadership e qualità del centrocampista, che già in estate sembrava in procinto di lasciare Ferrara e la Serie B.

Regista, mezz’ala, Esposito abbina il giusto mix tra qualità e aggressività che lo rendono un centrocampista molto moderno, capace di interpretare ogni ruolo della mediana. A ventidue anni è pronto al grande salto in Serie A in una piazza, quella dello Spezia, in cui potrà mettersi in mostra e valorizzare un club che ha deciso di investire in maniera importante su un giovane talento italiano, che nei prossimi anni potrebbe entrare in maniera fissa nelle rotazioni della Nazionale.

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