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Comandante della Polizia locale, tra febbraio e marzo il Consiglio di Stato potrebbe rimettere indietro le lancette: sarebbe il caos

Tra febbraio e marzo la vicenda della nomina del comandante della Polizia locale rischia di sfociare nella fanta-giurisprudenza. Se per conoscere le decisione della Corte di cassazione saranno infatti necessari circa due anni, basteranno poche settimane per arrivare alla pronuncia del Consiglio di Stato riguardo al giudizio di ottemperanza chiesto da Emanuele Moretti, il dirigente della Municipale romana che avrebbe voluto partecipare alla procedura di mobilità annunciata da Palazzo civico e poi scavalcata da una nomina fiduciaria ex articolo 110 a favore dell’attuale numero uno di Viale Amendola, Francesco Bertoneri. Le ultime sull’argomento sono state rese note ieri pomeriggio nel corso della seconda seduta della commissione Controllo e garanzia convocata dalla presidente Piera Sommovigo per fare il punto sulla vicenda.

Dopo la prima sentenza a favore del Comune della Spezia emessa dal Tar della Liguria, a ottobre i togati del secondo grado di giudizio amministrativo avevano dato ragione a Moretti, sancendo il ricorso alla procedura di mobilità come risarcimento. L’amministrazione comunale spezzina, però, ha ritenuto inapplicabile perché superato il dispositivo della sentenza, avendo nel frattempo già effettuato una seconda nomina, sempre a favore di Bertoneri, che si è resa necessaria a causa della scadenza del mandato del sindaco Pierluigi Peracchini, rieletto a giugno.
E poiché la sentenza del Consiglio di Stato non è stata applicata dal Comune, il ricorrente si è nuovamente rivolto al collegio romano: a pronunciarsi sarà lo stesso giudice e qualunque sarà la sua decisione ci saranno strascichi e polemiche. Se ci sarà un ripensamento da parte del giudice la sentenza di ottobre verrà superata, in caso contrario si arriverà alla nomina di un commissario ad acta che disporrà lo svolgimento della procedura di mobilità. Peccato che nel frattempo il contratto del comandante Bertoneri proseguirà nella sua validità (essendo slegato da quello impugnato da Moretti) e pertanto il nuovo comandante (che peraltro potrebbe non essere Moretti) si troverà a condividere con lui l’incarico.
A quel punto il ginepraio, che sembrava solo un’ipotesi, sarà completo e ci sarà da aspettarsi una reazione immediata da parte dell’amministrazione spezzina attraverso l’avvocatura civica guidata dall’avvocato Stefano Carrabba e affiancata dal professor Mariano Proto, ordinario di diritto amministrativo all’Università di Torino cui è stato affidato per 12mila euro anche il ricorso il Cassazione che sarà depositato entro la fine della settimana in corso.

E’ stato lo stesso Carrabba a spiegare ai membri della commissione che la “richiesta di risarcimento e di nullità dei nuovi atti” avanzata da Moretti e dai suoi legali è “infondata” in quanto “la nomina e il contratto di Bertoneri – ha spiegato l’avvocato – sono precedenti alla sentenza di almeno tre mesi, quando, al contrario, avevamo da poco ricevuto rassicurazione sul nostro operato dal pronunciamento del Tar della Liguria”. “Inoltre il giudice del Lavoro – ha proseguito Carrabba – poteva annullare il contratto attuale del comandante della Polizia locale, ma non l’ha fatto, e pertanto l’atto rimane valido ed efficace”.

Uscendo dai tecnicismi di ricorsi e sentenze il consigliere Melley ha preso la parola per un intervento di stampo più politico, ribadendo come secondo lui l’amministrazione abbia “creato un pasticcio. Da tempo – ha dichiarato – ammonisco il sindaco Peracchini e la giunta per l’eccessivo ricorso alle nomine fiduciarie. Avevo suggerito di non esagerare, perché non si stabilizza la competenza e perché i nominati sono legati a doppio filo con chi li ha voluti. Inoltre all’inizio del contenzioso avevo suggerito di transare, per evitare di trovarsi in questa situazione scomoda”.

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