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62esima posizione per qualità della vita delle donne

Qualità della vita, la provincia spezzina scende al 48esimo posto: pesa il numero di denunce per droga

La 33ma edizione dell’indagine sulla qualità della vita del Sole 24 Ore, pubblicata oggi certifica la leadership di Bologna, seguita sul podio da Bolzano e Firenze. E’ la quinta volta in 33 anni che la provincia emiliana arriva prima nella qualità della vita dei suoi abitanti, migliorando di 5 posizioni rispetto all’anno scorso.
Scende al 48esimo posto, invece, la provincia della Spezia, perdendo sei posizioni rispetto all’anno scorso. Nella casella più in alto si trova Lucca, che ha guadagnato 11 posizioni, mentre al 49esimo posto si piazza Lodi, che ha fatto un balzo in avanti di 8 posizioni.
Guardando alle performance delle altre province liguri balza all’occhio Genova, che si classifica al 27esimo posto (-1), Savona al 53esimo (-9) e Imperia al 72esimo (+5).

In particolare la provincia spezzina ottiene un lusinghiero 11esimo posto per quel che riguarda “Ambiente e servizi” e scende al 22esimo per “Cultura e tempo libero”, ma in tutti gli altri indicatori si assiste a una discesa ben più ripida: 48esima piazza per “Demografia e società”, 51esima per “Ricchezza e consumi”, 76esima per “Affari e lavoro” e, infine, 84esima per “Giustizia e sicurezza”.
E’ proprio in quest’ultimo comparto che la provincia spezzina ottiene il punteggio peggiore per un singolo indicatore con l’ultima posizione tra tutte le province italiane per quel che riguarda i “Reati legati agli stupefacenti”, per i quali si hanno 116 denunce ogni 100mila abitanti, rispetto a una media nazionale di 49. Il riscontro migliore, invece, gli spezzini lo hanno in relazione a “Persone con almeno il diploma”: con il 72,9 per cento degli abitanti di età compresa tra 25 e 64 anni la provincia della Spezia è quarta in Italia, dove la media è del 61,8 per cento.

I 90 indicatori statistici alla base dell’indagine, di cui 40 aggiornati al 2022, presentano una serie di novità: due indicatori sull’inflazione; un pacchetto di indicatori su energia da fonti rinnovabili/riqualificazioni energetiche/consumi energetici; l’indice della partecipazione elettorale alle ultime elezioni politiche di settembre 2022; nove indici sintetici inclusi nell’indagine che aggregano più parametri (Qualità della vita di giovani, bambini e anziani, Qualità della vita delle donne, Ecosistema urbano, Indice della criminalità, Indice di sportività, Indice del clima, IcityRank sulle città digitali).

Si confermano alcuni indicatori storici dell’indagine: valore aggiunto pro capite; prezzi delle case e incidenza dei canoni di locazione sul reddito medio dichiarato; imprenditoria giovanile; giovani Neet; ore di Cig ordinaria; infortuni sul lavoro; indice della qualità dell’aria; tasso di motorizzazione; indice di litigiosità nei tribunali; mortalità da incidenti stradali; numero di bar, ristoranti, librerie e palestre; agriturismi;  indice di lettura; verde urbano; banda larga ultraveloce; amministratori comunali under 40.

Nell’inserto estraibile di 16 pagine all’interno del Sole 24 Ore di lunedì 12 dicembre vengono presentati tutti i risultati dell’indagine, con infografiche e tabelle, analisi e approfondimenti, oltre ad un’indagine del dipartimento di Scienze sociali dell’Università Bicocca su come cambia la percezione della qualità della vita sul territorio.

Analizzando alcuni risultati a livello regionale, l’Emilia-Romagna mostra un buon posizionamento: accanto al primato di Bologna la classifica vede Parma al 9° posto e Reggio Emilia al 13°.

Le provincie del Trentino Alto Adige restano salde nella top ten, con Bolzano al secondo e Trento al quinto posto.

In Toscana sono tre le province presenti in cima alla classifica: oltre a Firenze, le new entry Siena, che arriva al 4° posto (+11 posizioni), e Pisa (+12 posizioni) al decimo posto.

Tra le città metropolitane, Milano – che nel 2021 era in seconda posizione – resta nella top ten ma scende all’ottavo posto, mentre Roma scivola al 31° (-18 posizioni); Cagliari sale di due posizioni (18° posto), Genova è al 27° posto (perde solo una posizione), Torino al 40° (-12 posizioni). Sul fondo Napoli (98° posto, in discesa di otto posizioni) e Palermo (88° posto, + 7 posizioni)

 

L’indice della Qualità della vita delle donne, seconda edizione

Questo 33mo appuntamento della classifica vede anche la nuova edizione dell’Indice della Qualità della vita delle donne, che sintetizza 12 parametri. Ad offrire maggior benessere alle donne è la provincia di Monza e Brianza, seguita da Treviso (vincitrice della prima edizione, nel 2021) e Cagliari. La provincia della Spezia si ferma alla 62esima posizione.

A dare slancio alla provincia lombarda sono, in particolare, i dati relativi all’inserimento delle donne nel mondo del lavoro: Monza e Brianza registra il gap occupazione di genere più basso in Italia (pari al 7,1% contro una media nazionale del 19,4%), uno dei tassi di occupazione femminile più alti del Paese (69%) e il record di giornate retribuite a dipendenti donne (il 75,3% del massimo teorico). Inoltre, è terza dietro a Cagliari e Trento per speranza di vita delle donne con 86,1 anni (circa quattro anni in più rispetto a Siracusa, ultima in questo indicatore).

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