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Raot: “La teoria gender non esiste, lo ha chiarito l’Associazione Italiana di Psicologia”

"Troviamo svilente, dopo 7 anni, trovarci ancora a parlare di concetti ampiamente screditati dalla scienza nazionale e internazionale", scrive la Rete Anti Omofobia e Transfobia. "In relazione alle accuse volte a coloro che hanno applaudito l’intervento pur facendo parte della coalizione di centro-destra, RAOT ricorda che non bisogna essere necessariamente 'persone di sinistra' per sostenere i diritti e applaudire ad un rinnovamento della società".

Raot

“RAOT – Rete Anti Omofobia e Transfobia della Spezia desidera riportare al dibattito pubblico alcune precisazioni in merito alle polemiche sorte in queste ore circa una presunta ‘propaganda gender’ portata in consiglio comunale straordinario dalla Compagnia degli Scarti durante un intervento sul femminismo intersezionale nella giornata del 25 novembre.

In linea generale vogliamo ricordare che le teorie gender non esistono. Già nel 2015 l’Associazione Italiana di Psicologia ha diffuso un documento per ‘chiarire l’inconsistenza scientifica del concetto di ideologia del gender. Esistono, al contrario, studi scientifici di genere, meglio noti come Gender Studies che, insieme ai Gay and Lesbian Studies, hanno contribuito in modo significativo alla conoscenza di tematiche di grande rilievo per molti campi disciplinari (dalla medicina alla psicologia, all’economia, alla giurisprudenza, alle scienze sociali) e alla riduzione, a livello individuale e sociale, dei pregiudizi e delle discriminazioni basati sul genere e l’orientamento sessuale’. Troviamo svilente, dopo 7 anni, trovarci ancora a parlare di concetti ampiamente screditati dalla scienza nazionale e internazionale.

Non costituisce pericolo per nessuna persona democratica muovere critiche al ruolo del maschio e alla mascolinità tossica in una società in cui ancora muoiono oltre 100 donne ogni anno a causa della cultura patriarcale vigente, che genera violenza sistemica espressa ogni giorno ed in ogni campo della nostra vita pubblica e privata.

Troviamo invece pericoloso e inammissibile, soprattutto da parte di un pubblico ufficiale, rilasciare comunicati pubblici in cui si usano termini quali ‘mezzi uomini’ o ‘ominicchi’ con intento dispregiativo nei confronti di chi si interroga sul concetto e sul ruolo del maschio all’interno della società.

Interveniamo poi per sfatare l’ennesima fake news: il DDL Zan non prevedeva l’indottrinamento delle nuove generazioni. Il DDL Zan prevedeva azioni anti-discriminazioni volte al rispetto delle differenze, negli ambiti dell’educazione e dell’istruzione, del lavoro, della sicurezza e delle carceri in linea con la strategia Nazionale attivata dall’UNAR, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali del dipartimento per le Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei Ministri, e con la stessa Unione Europea. Tali interventi sono già riconosciuti dalle alte istituzioni da più di vent’anni.

In relazione alle accuse volte a coloro che hanno applaudito l’intervento pur facendo parte della coalizione di centro-destra, RAOT ricorda che non bisogna essere necessariamente ‘persone di sinistra’ per sostenere i diritti e applaudire ad un rinnovamento della società che porti alla liberazione da costumi e ideologie discriminatorie che ormai, nel 2023, ci vanno strette. I diritti sono obiettivo primario nel discorso politico di qualsiasi persona che sostenga la democrazia e la nostra Costituzione.

Troviamo inoltre necessario a questo scopo capire che la violenza di genere è strettamente correlata alla discriminazione razziale e alle discriminazioni per orientamento sessuale: la liberazione delle minoranze oppresse non avverrà se non con un’azione sinergica collettiva e globale che abbracci un più vasto concetto di libera autodeterminazione nel rispetto di ogni individualità.

Detto ciò, a fronte delle evidenze scientifiche e morali qui riportate, riteniamo inopportuna la richiesta avanzata al Sindaco di prendere le distanze da quanto avvenuto il 25 novembre. Chiediamo anzi che le istituzioni continuino il fondamentale lavoro di cura dei valori democratici e di equità, nel rispetto di tutti e tutte le cittadine senza discriminazioni di genere o orientamento sessuale”.

 

RAOT – Rete Anti Omofobia e Transfobia

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