Pd: “Le cose a Marinella vanno a rotoli”

“Secondo la propaganda della Destra che amministra Sarzana, Marinella sarebbe diventata – entro la fine della legislatura – il paradigma della concretezza, della tempestività e della visione prospettica di Ponzanelli & C. Ma così non è stato e non è. Il litorale, nonostante il piano spiagge, è più che mai abbandonato a sé stesso. E le sorti della Tenuta e del borgo sono in balia del vento”. Così in una nota il Pd sarzanese, che prosegue: “Si rileva infatti che la nuova proprietà di Marinella spa ed i nuovi liquidatori hanno fatto presente all’Amministrazione Comunale come il PRG vigente (All. B Art.23 AP5 Area progetto Marinella) vieti ogni frazionamento all’interno della tenuta agricola. Questo comporta che la nascita del più esteso uliveto d’Italia, trionfalmente annunciato dalla Destra sarzanese, dispensatrice di sogni a buon mercato, potrebbe non andare a compimento. Desta assai stupore che il rispetto delle norme urbanistiche vigenti debba essere ricordato da privati anziché imposto dall’Amministrazione che, per sua negligenza o inettitudine, fa svanire la prospettiva concreta di una iniziativa allettante, ambientalmente virtuosa, che rilancerebbe l’economia e l’occupazione dell’esausta frazione di Marinella. Un’iniziativa per favorire la quale l’Amministrazione non aveva esitato a sacrificare totalmente ‘alla chetichella’ i consolidati diritti pubblici di transito pedonale e ciclabile attraverso i tradizionali percorsi interni alla Tenuta per poi ripiegare – solo perché smascherata dalle opposizioni – sulla pur sempre grave mutilazione oraria e fisica di quei diritti pubblici di transito”.

“Altrettanta preoccupazione – prosegue la nota – desta la sorte del cosiddetto Pinqua, l’ambizioso (e da noi condiviso) progetto di rigenerazione urbana del Borgo di Marinella finanziato con 15 milioni del PNRR, che rischia di non decollare in quanto non in grado di rispettare i tempi previsti dal finanziamento. L’Amministrazione troverà anche in questo caso il modo di attribuire la responsabilità a qualcun altro, magari affermando di aver dovuto intervenire sulle arginature di un tratto della sponda del Parmignola, oggetto di un intervento delle precedenti amministrazioni di centrosinistra, che non risultano adeguate al rischio idraulico di una piena con tempo di ritorno due centennali (quella – per intenderci – richiesta per poter realizzare nuove costruzioni). Quanta superficialità! Sarebbe stato sufficiente un esame anche sommario di quel progetto per apprendere che l’intervento di allora era un lotto del progetto complessivo, che doveva essere completato con lotti successivi. A conferma di ciò in data 04/04/2007 il Comune di Sarzana con Regione, Provincia, Ente Parco, comune di Ameglia e Marinella spa stipulavano un accordo, presente agli atti di ufficio, laddove Marinella spa si impegnava a realizzare le opere di difesa ancora necessarie per traguardare la sicurezza idraulica di Marinella.
Anche per il rilancio del borgo dunque – come per l’uliveto – tutto torna in alto mare, eppure sarebbe bastato poco: bastava investire del compito di proporre scenari e destinazioni sostenibili gli architetti del PUC; lanciare concorsi di idee; confrontarsi con imprenditori locali ed ambientalisti; fare sistema con i Comuni adiacenti, allo scopo di dare vita ad un impareggiabile polo turistico, di turismo di qualità, sostenibile, responsabile, integrato con i valori naturalistici, culturali, monumentali, archeologici, artistici, gastronomici ed enologici dell’immediato entroterra e dunque ‘competitivo’ – per queste caratteristiche tutte proprie – sia rispetto alla Versilia che rispetto al Levante ligure.
A noi dispiace molto che le cose a Marinella vadano così a rotoli. Non ce ne rallegriamo affatto. Ma è giusto che si faccia chiarezza sulle responsabilità”.