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"la realtà ci interpella"

“La pace non può essere semplicemente assenza di conflitti”

Il messaggio del vescovo Luigi Ernesto Palletti in vista del Natale.

Celebrazioni San Venerio 2022
Il vescovo alle celebrazioni per San Venerio

Il messaggio del vescovo Luigi Ernesto Palletti in vista del Natale

Con l’Avvento si apre il nuovo anno liturgico. Come ogni nuovo inizio, esso porta con sé il ricordo di ciò che è stato, l’incertezza e, nel contempo, la speranza di ciò che sarà, la responsabilità del nostro presente. Siamo posti nella nostra storia e non possiamo sfuggire a ciò che accade, né tantomeno pensare che i problemi si risolvano semplicemente ignorandoli. La realtà ci interpella, e ogni nostra azione, ogni nostro gesto hanno una ricaduta su tutti. La crisi si fa sentire e per molti assume caratteri di particolare gravità. Il tema della pace, che si pensava ormai acquisita, forse solo perché gli scenari di guerra erano lontani da noi, ritorna di drammatica attualità. Due pericoli si affacciano all’orizzonte: quello della fuga in un piccolo orto ove coltivare illusioni, e quello della reazione, con una risposta violenta e sproporzionata, che a sua volta genera odio e alimenta ancor più focolai di sofferenza e di morte.
Se gli scenari di tensione sono quelli che quotidianamente vediamo nel mondo, spesso vissuti e alimentati da un utilizzo sempre più intenso di armi, è altrettanto vero che guerra e pace si scontrano quotidianamente nel campo di battaglia del cuore dell’uomo: «dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male… cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo» (cfr. Mc 7,21.23). La pace non può essere semplicemente assenza di conflitti. Se da una parte non la si può realizzare senza una autentica giustizia, dall’altra necessita della presenza di un volto nuovo che permetta all’uomo di ritrovare se stesso, di tessere relazioni autentiche, di liberarsi dalle ideologie e dai luoghi comuni che troppo spesso lo inquinano. L’Avvento, preparandoci a vivere la memoria della nascita di Gesù, fa risuonare due voci fondamentali per questo cammino: quella di Giovanni il Battista e quella di Maria, madre del Signore. Il Battista, facendo sue le parole del profeta Isaia, ci richiama a raddrizzare le nostre vie, ad appianare i monti per accogliere il Cristo che viene: il Principe della Pace, Colui che è in grado di risanare il nostro cuore, che nella donazione integrale e fedele al Padre che è nei cieli ha riaperto all’uomo la comunione che si era interrotta con il peccato. «Una voce grida: “nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio”» (Is 40,3). Maria, con la sua disponibilità ad accogliere la Parola di Dio e a custodirla, ci invita ad un silenzio capace di ascoltare, interiorizzare e conservare quanto Dio Padre ci va dicendo e donando per mezzo del suo Figlio. A noi compete di vivere il cammino di Avvento alla luce di queste realtà, altrimenti difficilmente ne potremo comprendere il vero significato. Non stiamo semplicemente preparandoci ad una festa, ma siamo chiamati ad accogliere responsabilmente il Signore Gesù. Di Lui non facciamo solo memoria storica della nascita, ma ci disponiamo nell’attesa del suo ritorno – dimensione, questa, troppo spesso dimenticata – e nel contempo ne viviamo già l’esperienza viva nella fede. Infatti il Signore viene a noi nella sua Parola, nei suoi sacramenti; lo possiamo sempre incontrare nella preghiera e, in particolar modo, servire nei fratelli più bisognosi, sia nel corpo che nello spirito. A tutti, dunque, l’invito a vivere fruttuosamente questo tempo. Per la vita interiore molteplici sono le occasioni che possiamo trovare: preghiera, ascolto del Vangelo, riconciliazione con Dio e con i fratelli. Ma come ogni anno accogliamo anche le tre proposte che la Caritas diocesana ci propone per l’Avvento di fraternità: sostegno alle famiglie in difficoltà, progetti di accoglienza per senza dimora, supporto ai giovani a rischio di esclusione sociale. Nell’augurare a tutti una serena preparazione al Santo Natale, mentre vi chiedo di pregare per me, assicuro anche il mio ricordo quotidiano al Signore per ciascuno di voi.

Luigi Ernesto Palletti, vescovo Diocesi La Spezia, Sarzana, Brugnato

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