LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
Guardando a lisbona

In Cristo Re la veglia della Pastorale giovanile in occasione della Giornata della gioventù diocesana

Con la partecipazione di don Alberto Ravagnani, 'don Rava', noto per la capacità di veicolare la fede anche attraverso i social.

Cattedrale di Cristo Re

L’altro sabato si è svolta alla Spezia, nella cattedrale di Cristo Re, la Veglia organizzata dalla Pastorale giovanile in occasione della Giornata della gioventù a livello diocesano. In precedenza oltre cento giovani, accompagnati da educatori e sacerdoti, si erano ritrovati nel salone Fanelli per condividere un momento di fraternità, di condivisione e di gioco. Il numero è poi aumentato quando, intorno alle 21, è arrivato don Alberto Ravagnani, il sacerdote di Busto Arsizio (Varese) mediaticamente conosciuto come ‘don Rava’, uno dei sacerdoti più noti tra quelli che, dalla pandemia in poi, sono riusciti a trasmettere la fede tramite i social.
Il contenuto della Veglia era “Maria si alzò e andò in fretta”, il versetto del Vangelo di Luca che sarà il motivo portante della prossima Giornata mondiale dei giovani, fissata a Lisbona per l’agosto 2023. La serata è così servita come “lancio” della proposta per far conoscere l’iniziativa. Anche la nostra diocesi, come tutte le diocesi del mondo, si sta infatti attivando per realizzare una bella esperienza di fraternità, di comunione, di amicizia e di fede per chi, dai 15 anni ai 30, ne senta il desiderio.
Don Alberto ha riflettuto su due parole, coraggio e paura: “Due parole – ha detto – che possiamo usare già da questa sera per affrontare il leit motiv della Giornata. Siamo in un momento di crisi, non solo economica, non solo perché c’è la guerra, ma anche nella Chiesa c’è crisi, e per prepararci alla Giornata dobbiamo imparare ad abitare la crisi, per non avere paura. Per farlo, dobbiamo guardare alla vita di una santa donna che ha abitato la crisi più importante: Maria”. Commentando quindi il brano evangelico della visita di Maria ad Elisabetta, don Alberto ha individuato varie modalità per vivere la crisi: con coraggio, con intraprendenza ed anche con un po’ di … follia, mettendosi a disposizione degli altri, soprattutto di quelli più bisognosi. “Apriamo il cuore agli altri, condividiamo esperienze spirituali, preghiamo, fermiamoci davanti al Santissimo Sacramento, perché è Lui che dà lo sguardo vero sulle cose e la possibilità di agire come Lui”, ha proseguito don Ravagnani. Ad accompagnarlo, un ragazzo del suo oratorio, Alessio, ex tossicodipendente che a sua volta ha testimoniato, con molta vivacità e spontaneità, la sua esperienza di conversione: “L’amore di Gesù mi ha cambiato la vita”, ha detto, frase che ha così suscitato la curiosità dei presenti, sino al commento: “Tu sei la testimonianza che Dio cambia la vita!”.
Infine, al termine della serata, il vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti ha ribadito l’importanza della fraternità, non solo nei grandi eventi, ma soprattutto durante le giornate ordinarie della vita dei giovani, perché, ha osservato, la fraternità plasma la vita di una parrocchia, di un vicariato, di una diocesi.

 

(suor Lorenza Benedetti)

Più informazioni
leggi anche
Celebrazioni San Venerio 2022
"la realtà ci interpella"
“La pace non può essere semplicemente assenza di conflitti”
Il 30 ottobre
Celebrazioni per Sant’Andrea apostolo
Cattedrale di Cristo Re
Consegna all'epifania
Indetto in diocesi il premio della solidarietà “Monsignor Siro Silvestri”