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Alla spezia e sarzana i comandi si tingono di arancione

Una piaga sociale anche spezzina: ogni settimana una donna subisce violenze

L'Arma dei Carabinieri mette nero su bianco i numeri: in dodici mesi sono state arrestate nove persone, ne sono state denunciate 44. Il codice rosso è stato attivato quarantasei volte. A tutela delle vittime, assieme alla Polizia di Stato è attivo il sistema"Scudo". Gli strumenti messi in campo sono tanti e serve la nascita di una vera e propria cultura "antiviolenza" che trovi terreno fertile a partire dalle scuole.

Sessanta vittime assistite che hanno permesso di scoprire reati riconducibili a violenza di genere, il codice rosso è stato attivato per ben quarantasei volte, con una media di un intervento a settimana, quarantaquattro denunce e nove arresti. Dietro ad ogni numero ci sono delle storie difficili da raccontare fatte di vittime e figure maltrattanti. Tutto questo è avvenuto in un anno in provincia della Spezia. A riportare i dati è l’Arma dei Carabinieri della Spezia che in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Il report riassume dodici mesi di attività e i Carabinieri fanno un’istantanea su una realtà che in Italia assume sempre di più i connotati di una piaga, più che di un fenomeno.
L’Arma porta avanti una campagna di sensibilizzazione il cui filo conduttore è sostenere le donne nel riuscire a dire “no” e “mettere un punto” a qualsiasi forma di comportamento violento, sia fisico che psicologico. L’obiettivo è “raggiungere chi subisce maltrattamenti o vessazioni di qualsiasi tipo e farle capire che può denunciare con fiducia ai Carabinieri. Non è giusto subire violenze o privazioni della propria dignità neanche all’interno delle mura domestiche, quando l’autore è una persona cara”. L’Arma punta a far diminuire il numero dei cosiddetti “reati sommersi”, spronando le vittime a muovere il primo passo verso la libertà: sporgere denuncia.
La tutela le vittime è al primo posto e per questi l’Arma ha partecipato con la Polizia di Stato alla realizzazione del sistema “Scudo”, una banca dati dedicata, volta a fornire nell’immediatezza, agli operatori che effettuano servizio di pronto intervento, un quadro informativo completo su eventi pregressi e soggetti coinvolti.
Tra le attività di contrasto alla piaga sociale di atti persecutori e violenza di genere , l’Arma si è si dotata della Sezione Atti Persecutori del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche, che svolge attività di studio e analisi del fenomeno in favore dei reparti operanti sul territorio e programmi di formazione del personale. Tra i progetti più importanti anche il “prontuario operativo”, un documento riepilogativo delle migliori pratiche adottate nella gestione dei casi, e corsi sul tema dello stalking, a favore di Ufficiali in servizio presso i reparti investigativi e territoriali.
A questo si aggiunge, sin dal 2014, la “Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere”, strutturata su marescialli e brigadieri altamente specializzati e formati presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative, con specifici corsi. Ad oggi, in Provincia della Spezia, ve ne sono già cinque ed il loro numero va aumentando.
Nel corso di quest’anno è stata effettuata la mappatura dei Centri Antiviolenza presenti, per verificare esistenza ed operatività delle strutture attive nell’assistenza alle vittime.
Con il Soroptimist International d’Italia è stato avviato anche il progetto “Una stanza tutta per sé”, che ha consentito di allestire, all’interno delle Caserme del Comando Provinciale della Spezia e della Compagnia di Sarzana, di locali idonei all’ascolto protetto di donne vittime di violenza, accogliendole in un ambiente confortevole e meno “istituzionale”.
Senza lo sviluppo di una vera e propria cultura antiviolenza si può fare ben poco. Anche per l’Arma è prioritario partire dai banchi di scuola: “Si combatte anzitutto formando uomini e donne rispettosi della legalità, cominciando da lontano, tra i banchi di scuola, quando si forma la cultura ma soprattutto la coscienza dei cittadini del futuro. In tale ottica, i Carabinieri stanno prendendo contatti con le scuole per coinvolgere gli studenti in progetti di formazione”.
Un messaggio verrà lanciato anche dalle caserme. ” Anche quest’anno le caserme sede del Comando Provinciale della Spezia e del Comando Compagnia di Sarzana – sottolineano dall’Arma – si illumineranno di arancione, in adesione alla campagna internazionale “Orange the World”, segnale dell’assoluta attenzione e priorità dell’Arma a invogliare le donne vittime di violenze a denunciare. Nonostante la crisi energetica, non si è voluto rinunciare a questo forte simbolo e lo si è fatto senza aumentare i consumi energetici con nuove illuminazioni, ma semplicemente usando quelle già attive”.

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