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Seguite circa 50 donne in un anno

L’allarme dell’associazione Vittoria: “Troppi giovani non hanno la percezione di cosa siano la violenza, lo stupro e il consenso”

Vittoria segue una vittima di violenza alla settimana. L'associazione della Val di Magra si occupa di seguire, assistere le donne e lavora sul delicato tema delle pari opportunità. La presidente Delucchi: "La violenza è una piaga, non un fenomeno".

Violenza

Tanti giovanissimi tra i 17 e i 25 anni non hanno la percezione di cosa sia la violenza. E’ il dato disarmante e allarmante che emerge da un’istantanea fornita dall’associazione Vittoria che da anni, in Val di Magra, si occupa si assistere le donne vittime di violenza e lavora per le pari opportunità. Se ne è parlato questa mattina nel corso della presentazione, nella sede di Confcommercio alla Spezia, dello spettacolo “A proposito di donne… storie di donne che hanno insegnato al mondo”. Dati che fanno riflettere a poco più di una settimana di distanza dalla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. 

“La violenza non è un fenomeno ma una piaga”. Nea Delucchi la presidente dell’associazione Vittoria non ha usato mezzi termini e ha approfondito quanto è accaduto in un anno in Val di Magra focalizzandosi anche sulle fasce dei più giovani.

“Moltissimi non hanno la percezione di cosa siano la violenza, il consenso e lo stupro – ha spiegato -. La gelosia viene confusa con il possesso e in molte avvertono come obbligo emotivo sottostare a rapporti sessuali. Sono tutti elementi che pensavano che potessero essere superati. La spinta però deve essere globale e deve coinvolgere le scuole, le famiglie e la società. Questo spaccato emerge da alcuni test che abbiamo diffuso e che stiamo continuando a raccogliere”.

Vittoria lavora sul territorio della Val di Magra e la media di donne che hanno bisogno di aiuto è di una a settimana. “Ogni settimana interveniamo su una caso di violenza che ha come vittima una donna – ha proseguito -, facendo una stima approssimativa aiutiamo 50 donne all’anno. Assistiamo tutt’ora alle ripercussioni dovute al lockdown nel corso del quale sono aumentate le situazioni di pericolo”.

“Abbiamo potuto notare però che grazie alla sensibilizzazione tra le donne è aumentata la percezione di vivere una situazione di pericolo e quindi cercano una via di fuga. Quando si leggono le statistiche non dobbiamo leggerle con l’ottica del fenomeno in crescita ma con una maggiore forza delle vittime che trovano il coraggio di denunciare e ricominciare. Questo dato è supportato anche dal fatto che in Val di Magra seguiamo raramente casi nuovi. Sentiamo dirci spesso: ‘Sono anni che subusco’. In passato c’era un sommerso del 97 per cento delle denunce”.

I contatti dell’associazione Vittoria: 334.37.93.354, e-mail: associazionevittoria@gmail.com

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