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Le parole dalla sala stampa

Bicchiere mezzo pieno per Gotti: “Ora c’è un’identità più consolidata”

Gotti amaro: \"Perso per la voglia di vincere. Gli episodi ci stanno punendo\"

Bicchiere mezzo pieno e animo amareggiato in casa Spezia dopo il pareggio con l’Udinese. Una prestazione che probabilmente avrebbe meritato un epilogo diverso, ma quantomeno le Aquile interrompono la striscia di ko consecutiva. “C’è un’identità di gioco sempre più consolidata”, spiega Gotti in conferenza stampa nell’immediato post gara, spostando poi il focus sulle tante chance sprecare dalla squadra bianca. “Sbagli le occasioni perché hai le occasioni. Vorrei sottolineare che non è semplicissimo, dopo tre ko di fila, cercare di giocare così con l’Udinese. Cercare di uccidere la partita, gestire la partita… Poi nella stessa azione hai tre occasioni e in contropiede prendi gol. Mentalmente ti uccide, ma i ragazzi mi hanno dimostrato uno spirito che mi piace molto”.

Già, ancora una volta un buono spirito ma quelle occasioni sprecate, che avrebbero potuto rendere diverso il risultato: “Nzola dovrebbe imparare a fare i gol facili, e lo dico così ma non è una cosa semplice e scontata. Ha fatto gol che si è inventato lui, ma deve imparare a fare anche quelli facili. Verde non si aspettava di partire dall’inizio, gli manca ancora continuità, ma già la sua presenza, il fatto che tiri lui da fermo, cambia la nostra pericolosità. Abbiamo pochi gol addosso come squadra, ma almeno adesso stiamo mettendoci nella condizione di farne di più”, analizza Gotti, che poi si sofferma sul cambio-ruolo di Ampadu, nella ripresa a centrocampo: “In relazione alle singole partite valuteremo se riproporlo. Oggi ha avuto la capacità di fare sia molto bene in difesa che nella ripresa a centrocampo. Ho preso questa decisione perché Bourabia era provato dai 90′ di San Siro ed era ammonito, poi ho fatto lo stesso ragionamento su Kiwior. Ci sono state tante situazioni mezze e mezze, come quella di Arslan. Non volevo essere beffato io. Paghiamo in termini fisici, ma siamo cambiati rispetto all’inizio. Mi sono un po’ arrabbiato con Bastoni che non ha seguito l’azione sul cross di Holm, ma abbiamo pensato al gol preso all’ultimo con la Fiorentina e con il Milan. Ci sono momenti”.

Una beffa che però per lo Spezia è comunque arrivata. Arslan avrebbe meritato il doppio giallo nel primo tempo, mentre il discusso episodio nel finale, in cui le Aquile chiedono un calcio di rigore, lascia spazio ad interpretazioni: “Ogni partita ha le sue situazioni. A Milano non ho detto nulla, ma avevo visto chiaramente la spinta di Theo Hernandez, o Giroud che prende per il collo un giocatore nostro e dovrebbe essere espulso. Capitasse a noi, vorrei vedere cosa succederebbe. Poi Giroud è quello che ti fa gol al novantesimo. Oggi come fai a dire all’arbitro che è rigore? Così come fa lui a dire che non lo è. La valutazione è sua, dell’arbitro, ma quella cosa oggettiva è il doppio giallo per Arslan. E fare 60 minuti in 11 contro 10 cambia tutto e lì sì che ti scoccia”.

Infine, un appunto su Mattia Caldara, come a San Siro praticamente perfetto dal momento del suo ingresso: “Merita una sottolineatura. La merita dal punto di vista della professionalità. È un ragazzo che si è presentato in condizioni fisiche difficili, ha giocato in condizioni difficili. È uscito dall’undici e ha continuato a lavorare con abnegazione, spirito, come se fosse il capitano. È un bell’aiuto per i giovani. Con il Milan ha fatto bene, con la Cremonese anche. Si trova a suo agio da centrale dei tre piuttosto che come braccetto”.

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