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Le reazioni alle cronache di questa mattina

Scritte fasciste in città, la reazione di sinistre, Cgil e Museo della Resistenza

“Le ignobili scritte scoperte questa mattina nel centro storico della città significano che fascisti e fascistelli hanno rialzato la testa; forse in questo periodo storico si sentono giustificati ed impuniti. A loro, ed a chi li fomenta, diciamo che non ci faremo intimidire”. Così in una nota la segreteria della Cgil spezzina commenta la cronaca mattutina, uscita sulle pagine di Città della Spezia: “Da parte nostra continueremo ad essere in prima fila contro i vecchi ed i nuovi fascismi, a partire dalle scuole e nei posti di lavoro; per la lotta alle disuguaglianze ed alla precarietà, per la salvaguardia del lavoro e per la difesa dei più deboli; per la salvaguardia dei migranti e di tutti i soggetti portatori di diversità e di diritti; per la difesa dei valori democratici scolpiti a chiare lettere nella nostra Costituzione nata dalla Resistenza. Continueremo a vigilare, e non volgeremo mai lo sguardo da un’altra parte. Se ne facciano una ragione i vecchi ed i nuovi fascisti”.

Blitz neofascista sui muri della città

Sulla stessa falsariga la nota del gruppo consiliare del Partito Democratico: “L’imbrattamento fascista dei muri della città è un atto di profonda e intollerabile gravità, una conferma di quanto il clima politico del Paese contribuisca a far sì che formazioni e gruppi neo fascisti possano sentirsi nuovamente e fortemente legittimati ad esprimere ciò che la nostra Costituzione condanna fermamente e ciò da cui la memoria, fino ad oggi, ci aveva sempre preservati. Una conferma del fatto che questi soggetti si sentono protetti, tra l’indifferenza generale e i sussurri di compiacenza di tutti i livelli governativi. In questo momento, di fronte a questi gesti, chi rappresenta le istituzioni e la Cittadinanza tutta deve uscire dall’ambiguità e condannare fermamente la matrice fascista e reazionaria di queste inaccettabili azioni. Non è sufficiente che l’assessore Guerri ci ricordi quali siano le sanzioni previste per l’imbrattamento, o che il personale del Comune provvederà a rimuoverne il prodotto, esattamente come accade per qualsiasi altra affissione o scritta abusiva. Di fronte a questo tipo di offesa, ben caratterizzata politicamente dalla nostalgia, non può bastare questo atteggiamento tiepido e neutrale. Soprattutto non può bastare in una provincia medaglia d’oro della Resistenza. In questo momento sarebbe fondamentale che tanto l’assessore quanto il sindaco e l’amministrazione tutta prendano le distanze in maniera chiara e netta da quanto accaduto, uscendo delle solite esitazioni che evidentemente non possono più avere spazio in un contesto del genere. Siamo pronti però a scommettere sul fatto che non lo faranno, magari ritenendolo ancora una volta oltre le proprie competenze”.

Blitz neofascista sui muri della città

“La comparsa sui muri della città questa notte di scritte inneggianti al fascismo nel centenario della marcia su Roma offendono la memoria storica di Spezia e di quello che ha rappresentato la città nella lotta di liberazione, con le sue numerose perdite, non solo per causa diretta del conflitto, ma anche per le deportazioni nei campi di concentramento di cui la nostra città vanta il triste dato di città col maggior numero percentuale di deportati in Italia”. Così in una nota la federazione spezzina di Rifondazione Comunista. “Oltre a ribadire la più ferma condanna al gesto, chiediamo che anche la maggioranza prenda ufficialmente le distanze da questo atto ignobile, che offende tutti i valori sanciti nella nostra Costituzione antifascista su cui è fondata la nostra Repubblica, ma che l’amministrazione vada oltre le dichiarazioni dell’assessore Guerri sui provvedimenti che verranno presi a tutela del decoro pubblico, prnonuciandosi su quanto accaduto e prendendo i conseguenti provvedimenti per individuare i responsabili e procedere con la denuncia di apologia di fascismo. Questo episodio infatti non è solo una banale ragazzata, è un palese richiamo e la prova lampante che sul territorio esistono gruppi fascisti organizzati. Siamo sicuri che se il sindaco Peracchini sarà efficiente come lo è stato nell’indagare sui responsabili delle scritte sulla sua persona di qualche mese fa, i responsabili saranno individuati nel più breve tempo possibile”, conclude la nota Prc.

Blitz neofascista sui muri della città

“Ferisce in modo profondo – commenta Carola Baruzzo, presidente del Museo Audiovisivo della Resistenza – che qualcuno senta di rivendicare positivamente un orgoglio fascista che in realtà non è portatore d’altro se non di odio, violenza, sopruso, razzismo e deportazione. Valori opposti a quelli della nostra Costituzione. Condanno duramente tale gesto e chi lo ha compiuto e chiedo che si sciolgano subito le organizzazioni neofasciste come previsto dalla nostra Costituzione”.

“Le scritte neofasciste sono di una gravità assoluta – il commento del Pci spezzino – Chiari messaggi di stampo fascista che offendono la storia e la memoria della città e che non possono, ancora una volta, essere derubricati alla voce della semplice “ragazzata”. La ripresa della violenza fascista è sotto gli occhi di tutti; basti vedere gli ultimi episodi solo nella nostra provincia. Purtroppo, intorno ad essa, continuiamo ad assistere a colpevoli sottovalutazioni in un clima di quotidiano sdoganamento del fascismo, figlio delle continue, imbarazzanti equiparazioni, permissioni e dichiarazioni di amministratori e politicanti che, per interesse e vantaggi personali, guardano sempre meno alla memoria e a certi valori fondamentali finendo per fomentare e far sentire legittimati, anche a fronte delle ultime vicende politiche nazionali, i gruppi neofascisti ancora, vergognosamente, attivi. L’antifascismo militante è più che mai necessario. Lo è in ragione di valori sempre attuali e, oggi, più attuali che mai come il rispetto degli altri a prescindere dall’etnia, dalla cultura e dalla religione, la tutela delle libertà fondamentali, la condanna della violenza, il contrasto al razzismo, alla sopraffazione, all’oppressione. Sembrano cose scontate, ma non lo sono. Antifascismo, oggi più che mai, significa tutela delle libertà, delle minoranze, senso di giustizia e Democrazia. Questi valori sono in pericolo da tempo, non solo dalle ultime elezioni, e non vederlo o non capirlo vuol dire vivere col paraocchi. Lo spazio per certi atti vergognosi non ci sarebbe se la città tutta e le sue istituzioni si impegnassero nel dare una risposta efficace alla cultura della violenza senza lasciare spazio ad ambiguità. Sollecitiamo l’amministrazione comunale spezzina a fare, in tal senso, la sua parte, non lasciando adito al minimo dubbio che atti fascisti possano verificarsi nel silenzio. Quel silenzio che per qualcuno è comodo al fine di ottenere un certo tipo di consenso. Occorre reagire, richiedere quanto prima e sostenere l’azione investigativa per fare piena luce su questi avvenimenti e su questi vili attacchi che non devono e non possono rimanere impuniti. Nel contempo è assolutamente necessario rafforzare con determinazione l’azione antifascista nella provincia spezzina con un lavoro condiviso, anche di matrice culturale, tra le forze politiche che, come il Partito Comunista Italiano, fanno dell’antifascismo un valore imprescindibile e non una bandiera da sventolare solo in occasione delle elezioni o di certi accadimenti”.
“Vile e vergognoso lo sfregio di questa notte alla nostra città – le parole di Antonella Franciosi e Federica Pecunia, Italia Viva -. Vile come tutti i gesti fatti nell’ombra, nel segno dell’anonimato, solo per questo già colpevole. Ancora più grave pensare che qualcuno ritenga di scrivere frasi a nome di tutti gli spezzini. Spezia non è fascista. Spezia è antifascista.Spezia è stata insignita della Medaglia d’Argento al Valor Militare per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale. E non solo. Al termine della Seconda guerra mondiale, nel 1946, 1914 ebrei sopravvissuti alla Shoah salparono dal porto diretti in Palestina. Per questo è conosciuta ovunque come Porta di Sion. E anche grazie a questa operazione Exodus, insignita della Medaglia d’oro al merito civile. C’è bisogno più spesso di ricordarla questa storia, non è sufficiente la condanna e nemmeno il ricorso alle preziose forze dell’ordine. C’è necessità di rivendicare lo spirito repubblicano e democratico di questa città e della sua comunità, che ha saputo in tempi ben più difficili di questo di rivendicare diritti e lottare perché oggi chiunque possa decidere di incarnare qualunque pensiero, non certo quello di scrivere frasi così oltraggiose. Chi pensa di stravolgere la storia solo per il soffiare di un vento che non c’è più da tempo, rivendicando sentimenti del passato per i quali questo paese e questa città hanno gli anticorpi giusti e forti per superarli, si sbaglia di grosso”.
“Apprendiamo che le gravissime scritte che hanno colpito la memoria anti-fascista della città – l’intervento di Sinistra Italiana La Spezia – sono già state associate al volto dei responsabili e che la polizia sta ultimando le fasi conclusive dell’indagine. Non ci sorprenderebbe se gli autori ignorassero i fatti, gli avvenimenti e addirittura l’inquadramento cronologico del periodo a cui inneggiano, deturpando volontariamente le mura della città. A prescindere dalla reale consapevolezza ideologica che ha animato il gesto, sorprende, però, – ed è fatto gravissimo- l’idea che si possa declinare la politica come forma di sopraffazione e che la condivisione democratica non sia più legittimata a definire i limiti ed i significati del vivere civile. Questo episodio, che risulta un’incancellabile offesa alla nostra Costituzione, chiama la politica, a prescindere dalla logica degli opposti schieramenti, ad una forma alta di attenzione e a riflettere sui meccanismi culturalmente regressivi che possono nascere dalla delegittimazione della rappresentanza in un periodo di profonda crisi economica e sociale”.
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