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Lo scenario

Chiusure d’inverno contro il caro bollette: “Altro che destagionalizzare”

Il Tritone a Fezzano dà appuntamento al 1° aprile 2023, al De Terminal si balla ancora nonostante i costi triplicati. "Ci serve una mano seria".

Caviglia, Sommovigo, Porcile
Si spengono le luci nei ristoranti, nei bar, negli hotel, nelle gelaterie. E poi nei supermercati e nei magazzini. E’ lo spot di 40 secondi scelto da Confcommercio per lanciare la campagna #SOSBollette. Un’immagine simbolica, che è già diventata realtà o sta per diventarlo. “Noi d’inverno quest’anno chiudiamo, ci rivediamo il 1° aprile 2023”, lo annuncia Adriana Incaviglia, imprenditrice del ristorante Il Tritone alla marina del borgo e del Roma alla Spezia. “Davo lavoro a cinque persone, ma non posso più – spiega l’imprenditrice -. Ho una veranda vetrata che dà sul mare, posso solo immaginare che spese avrei per riscaldarla nella stagione fredda. Destagionalizzare? Cos’è, una presa in giro?”.
Come il suo, anche gli altri ristoranti di Fezzano ragionano sul da farsi. Quello che si rischia, è che il prossimo inverno ci sia il buio sulla passeggiata a mare nelle borgate, dalle Grazie a Tellaro. “Ci serve una mano seria – dice -. Paghiamo il 75% di tasse, abbiamo da sempre un socio occulto che porta via tre quarti dei fatturati. Ora con gli aumenti la situazione non più sostenibile”.
Al molo Revel, spostandosi nel capoluogo, la stagione non finisce mai, complice anche la temperatura mite. Ma Laura Porcile, titolare del De Terminal e presidente terziario donne Confcommercio, non nasconde le preoccupazioni. “Noi non possiamo aumentare i prezzi e far ricadere i costi sui clienti – spiega -. Ma per noi la situazione può cambiare da un momento all’altro. Quest’estate abbiamo avuto un problema enorme con il prezzo delle acciughe, passate da 7 a 14 euro in pochi giorni a causa del caro carburante patito dai pescatori. Io però non posso aumentare di tre euro un piatto nel giro di due giorni”.
Nel suo locale approdano gli spezzini, ma anche i moltissimi turisti che sbarcano dalle navi o passeggiano sul mare. Una vetrina della Spezia e per la Spezia. Se va in crisi, l’effetto è un domino disastroso per una città che vuole puntare sul turismo: “E’ una filiera che, se si inceppa, fa finire a terra tutti”, dice. Sabato prossimo intanto si balla fino a notte fonda. La settimana dopo la attendono in prefettura per la consegna dell’attestato di cavaliere del lavoro.
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