E’ stata issata questa mattina la tradizionale bandiera tricolore sulla più alta delle palazzine destinate all’housing sociale arrivate al tetto nel complesso di Montepertico. Sì perché Montepertico oltre ad essere uno dei quartieri della città nuova è anche il nome del complesso localizzato alle pendici dell’omonima collina nell’ex area industriale che decine di anni fa ospitava le fornaci dell’Acam e che negli ultimi anni si sta riconvertendo a d indirizzo residenziale in seguito all’iniziativa del Fondo Fondo Housing Sociale Liguria, gestito da DeA Capital Real Estate SGR. L’iniziativa si inserisce in un processo di rigenerazione che si propone di ricollegare le aree esterne al tracciato ferroviario e di ricongiungere la città al sistema collinare. La cerimonia si è tenuta alla presenza del sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, dell’assessore ai Lavori Pubblici, Infrastrutture e Progetti Speciali Pietro Antonio Cimino e dei rappresentanti di DeA Capital Real Estate SGR. Il progetto prevede, oltre alla realizzazione di residenze, anche spazi verdi, locali commerciali e ampie superfici destinate a servizi per l’abitare: rigenerazione urbana per dare una risposta alla domanda di alloggi sociali, creando modelli di sviluppo basati sulla sostenibilità (ambientale, economica, sociale e inclusiva) e capaci di generare un incremento della qualità della vita dei cittadini.
Il Fondo Housing Sociale Liguria, gestito da DeA Capital Real Estate SGR, è operativo dal maggio 2014: è il primo fondo immobiliare di edilizia sociale operante nella regione Liguria, nato su impulso della Fondazione Carispezia, che a partire dal 2010 si è attivata per individuare sul territorio una risposta al tema dell’emergenza abitativa per le fasce di popolazione non destinatarie degli interventi residenziali pubblici. Una volta ultimati i 130 appartamenti di Montepertico (46 in vendita convenzionata, i restanti in locazione o a riscatto) arriveranno a più di 400 gli alloggi a disposizione dei cittadini liguri (alla Spezia sono già stati assegnati circa 60 appartamenti a Bragarina) e altri ne verranno realizzati a Sarzana, nell’area dell’ex ospedale San Bartolomeo.
L’iniziativa immobiliare è gestita da DeA Capital Real Estate SGR e partecipata da alcuni investitori con un ruolo significativo, primo fra tutti il Fondo Investimenti per l’Abitare gestito da CDP Immobiliare SGR (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti), insieme ad altre istituzioni come Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia, Compagnia di Sanpaolo, Fondazione Agostino De Mari, ed altri investitori istituzionali. “Abitare sociale perché non include soltanto un’offerta di alloggi di vendita e affitto convenzionati per soggetti che hanno un reddito tale da non poter accedere alla cosiddetta edilizia pubblica perchè non sono nullatenenti ma che non hanno neanche un reddito sufficiente ad accedere al mercato normale. Edilizia sociale significa venire incontro alle loro esigenze ma anche produrre degli alloggi sociali, iniziative che tendano all’inclusione e per questo ci saranno spazi verdi costruiti in questa ottica. I bandi non sono ancora stati aperti, cosa che avverrà nei primi mesi del 2023. Come funzionerà? Se si hanno i requisiti a disposizione, ovviamente chi prima arriva prima, ha spiegato Claudia Mari, in rappresentanza del Fondo Housing Sociale Liguria. Laddove c’era una fornace, nascono degli alloggi che si propongono come polo d’attrazione anche per le giovani famiglie che qui verranno a vivere con i loro bambini, sfruttando l’area verde che verrà costruita dietro il complesso immobiliare.
