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Le considerazioni della politica

Melley: “Comando di Polizia Locale decapitato totale responsabilità di Peracchini”. Cenerini: “Questi sono i risultati del ‘decido io!'”

“È di queste ora la notizia che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato da Emanuele Moretti, un dirigente di polizia municipale operante da anni a Roma e nostro concittadino, contro la procedura selettiva che ha condotto alla nomina del comandante Bertoneri a capo del corpo di Polizia Locale della Spezia. Il sindaco ha dirette responsabilità per questo pasticcio, a partire dal fatto che non ha gestito la vicenda del previsto pensionamento del precedente Comandante Pagliai come avrebbe dovuto”. E’ la nota con cui Guido Melley, consigliere comunale LeAli a Spezia, commenta l’annullamento della selezione avvenuta due anni fa. “Per l’individuazione del nuovo comandante del corpo l’ufficio personale, su input del sindaco, ha inizialmente attivato una procedura di ‘mobilità’ per reperire rapidamente un sostituto di Pagliai per poi fare marcia indietro subito dopo. Nel frattempo il Comune ha commesso il primo errore non dando riscontro alla richiesta di Moretti disponibile a trasferirsi alla Spezia con la suddetta mobilità – ricostruisce Melley -. A quel punto il sindaco ha fatto anche peggio, perché non ha voluto bandire un normale concorso pubblico per un posto a tempo indeterminato, che sarebbe stata la procedura selettiva più idonea e rituale per la copertura di uno dei ruoli apicali del Comune, e ha anzi preferito una selezione per un incarico dirigenziale a tempo e di tipo marcatamente fiduciario ai sensi dell’art. 110 del Tuel. Ma vi è di più. Nonostante le sollecitazioni scritte pervenute, il Comune non ha preso in considerazione le proposte a carattere transattivo nel frattempo inoltrate da parte del dirigente che si è poi visto costretto a proporre ricorso in sede di giustizia amministrativa”. Si legge ancora nella nota: “Nelle more dello svolgimento della selezione il sindaco non ha garantito un normale avvicendamento ai vertici del corpo, affiancando il comandante in uscita con un vicario all’altezza e lasciando per alcuni mesi il comando senza una guida tecnico operativa. Infine, è risultato chiaro a tutti come al termine della fase selettiva Peracchini volesse a tutti i costi la nomina di Bertoneri, proveniente dalla Questura spezzina, preferendo la sua figura rispetto a dirigenti di Polizia Municipale con esperienze specialistiche maturate sul campo in altre città italiane. In tutta questa brutta vicenda quello che interessava al Sindaco era di fatto poter disporre di un Comandante dei Vigili di stretta nomina fiduciaria, assunto con un contratto a tempo determinato ed anche per questo più facilmente disponibile a seguire gli input politici dell’amministrazione comunale. Si è trattato di un’operazione sbagliata sin dall’inizio ed ispirata a scopi strettamente politici, perché Peracchini grazie anche alla nomina del nuovo comandante ha inteso indirizzare il corpo di Polizia Locale verso una ‘mission‘ più affine a quella degli organi della Polizia di Stato, abbandonando quei servizi di ‘prossimità’ che per diversi anni hanno rappresentato il cuore delle attività istituzionali dei vigili spezzini. Il risultato è stato che oggi alla Spezia non esistono più i vigili di quartiere e per primi i cittadini delle periferie non ne sono certo contenti. Abbiamo assistito inoltre ad un depotenziamento delle attività di controllo degli illeciti edilizi ed ambientali in capo ai vigili urbani e non vi è stata certo una intensificazione delle attività sul territorio, a partire dagli interventi nelle zone più a rischio come il quartiere Umbertino, la zona dei Giardini Pubblici ed altre. Per Peracchini la priorità era un’altra e si è visto ad esempio per quante volte si e’ fatto vanto di aver attivato il servizio del cane antidroga, come se questa fosse la funzione principale del corpo. Ora il Consiglio di Stato ha di fatto sconfessato l’intera procedura testardamente voluta dal Sindaco e ha disarcionato il ruolo di comando del Corpo, perché Bertoneri – almeno al momento – non può più svolgere l’incarico nella pienezza dei suoi poteri. Ma la sentenza del massimo organo della giustizia amministrativa ha dimostrato l’inadeguatezza nel dirigere la macchina amministrativa comunale da parte del primo cittadino, che ora dovrà trovare una soluzione di natura transattiva nei confronti del ricorrente e soprattutto dovrà mettere mano ad un Comando di Polizia locale decapitato con tutte le conseguenze del caso.”

Anche Fabio Cenerini, consigliere del gruppo misto di maggioranza, ha detto la sua con una nota stampa inviata alle redazione: “Nuova puntata delle brutte figure dell’amministrazione Peracchini, il Consiglio di Stato boccia la selezione per il comandante della Polizia locale, i giudici parlano di incoerenza e illegittimità nell’agire amministrativo, eccesso di potere affermano, praticamente l’assunzione sarebbe stata ridotta a un incarico discrezionale e fiduciario del Sindaco Peracchini. Pochi giorni fa col decido io voleva imporre di andare avanti su delle commissioni convocate in modo illegittimo o per usare le parole del segretario generale Sortino, giuridicamente non corretto, quando si dovevano eleggere i presidenti e i vice delle commissioni consiliari, ma nella convocazione era riportato nomina, perché il presidente Piscopo, sempre deciso e imposto dal sindaco forte, non era stato in grado di leggersi un comma del regolamento. Peracchini ama gli adulatori e chi gli dà sempre ragione e poi questi sono i risultati del decido io accompagnati dagli applausi e dai bravo bene bis dei cortigiani! Ma un po’ più di prudenza nelle decisioni… Non era bastata la bocciatura di quell’oggetto impattante in mezzo a giardini storici vincolati, chiamato passerella sospesa, da parte della Soprintendenza! Cosa da me anticipata in riunione di maggioranza, dove usando un termine fantozziano dissi “la passerella è una …… (senza il pazzesca però) brutta, impattante la Soprintendenza non ti darà mai il permesso” e così è stato! Ma Cenerini dava noia, meglio gli applausi, anzi c’è chi è talmente bravo che cerca di immaginarsi cosa Peracchini voglia sentirsi dire e glielo dice, così si fa carriera! Chi consigliava nell’interesse della collettività, e non ero il solo, andava fatto fuori, perché non asseconda la vanità del capo, che vuol procedere al grido di decido io, schiacciando a rullo giunta e consiglio comunale e questi sono i miseri risultati, di un uomo solo che pensa di essere diventato un fenomeno e invece avrebbe proprio bisogno di qualche buon disinteressato consiglio, per evitare nuove sicure brutte figure!”.

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