“Finalmente anche il centrodestra spezzino butta la maschera, e ovviamente lo fa dopo le elezioni. Vuole, senza se e senza ma, il biodigestore a Saliceti così come è stato autorizzato dalla Regione Liguria. Mentre i comuni interessati, con grandi sforzi presentano un nuovo ricorso al TAR contro il piano regionale dei rifiuti, la Provincia – definita dal Presidente stesso ‘La Casa dei Comuni’ – non solo non si schiera al loro fianco ma addirittura rigetta la nostra richiesta di ritirare l’appoggio alla Regione e conferma il ricorso al Consiglio di Stato”. Lo affermano in una nota Simone Regoli, Giacomo Cappiello, Gherardo Ambrosini e Massimo Lombardi, consiglieri provinciali dell’opposizione in consiglio provinciale. “E’ evidente che al Presidente Peracchini ed alla sua maggioranza – proseguono dal gruppo consiliare – non è bastato il primo grado, che tra l’altro riconosce una competenza che il Presidente non vuole avere evidentemente, ma vuole sostenere la Regione senza ascoltare la voce dei territori interessati. E non solo… il garbo istituzionale con cui è stato fatto ha dell’incredibile. Una mozione presentata quasi sei mesi fa che viene discussa in meno di qualche minuto, senza nemmeno attendere due consiglieri di minoranza che avevano problemi di connessione (magicamente risolti appena passata la votazione). E che dire dei rappresentanti dei comuni limitrofi. Il sindaco di Follo Rita Mazzi approva in silenzio. Lo stesso fa la rappresentante lericina Lisa Saisi. Quantomeno da loro ci saremmo aspettati un comportamento diverso visto i distinguo che hanno sempre dimostrato negli ultimi mesi avverso la decisione di realizzare a Saliceti un impianto così disastroso e impattante”.
Concludono i consiglieri: “Era l’occasione per dare un segnale forte e forse anche decisivo per le sorti di questa battaglia politica! Ma tant’è… Speriamo che ora nessuno dica che siamo tutti uguali. Perché il voto dei rappresentanti del centrodestra, in consiglio regionale prima per il piano dei rifiuti, e con questo dopo, si è marcata una differenza tra chi ascolta i territori veramente, con le amministrazioni che li rappresentano, e chi no. Noi proseguiremo nella nostra battaglia con ancora più decisione”.
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