“L’amianto è un killer silenzioso. Un insieme di minerali che risulta estremamente versatile ed è stato fra i materiali più usati nella produzione industriale e civile, come materiale per indumenti e nei tessuti d’arredamento, nelle coibentazioni di treni, autobus e navi, nelle vernici, negli elettrodomestici e nei cassoni dell’acqua. La sua accertata nocività ne ha vietato l’utilizzo, ma il suo uso massiccio si è trasformato in un dramma sociale dopo la scoperta della correlazione fra l’esposizione all’amianto e l’indice di mortalità fra le patologie oncologiche. Un rischio che cresce per i
lavoratori che sono stati esposti o hanno utilizzato amianto nel ciclo produttivo o che hanno condotto attività di smaltimento. In Liguria ad essere particolarmente colpita è l’area della Spezia. Dal 2018 è stata sancita un’intesa con il Governo sull’adozione del protocollo di sorveglianza sanitaria per i lavoratori ex esposti all’amianto, ma con l’arrivo della pandemia le attività a loro dedicate si erano concluse. Per questo è stata presentata dal gruppo Lega un’interrogazione in Consiglio regionale, su sollecitazione degli ex esposti all’amianto e vittime del dovere. Abbiamo ricevuto una risposta rassicurante in tal senso. Gli ex esposti all’amianto risultano oggi fra le priorità del Comitato regionale di Coordinamento e presto dovrebbero essere riprogrammate tutte le attività di prevenzione a livello regionale. Sarà nostra cura verificare che la soglia sul tema resti alta”. Lo dichiara in una nota il presidente del Consiglio regionale Gianmarco Medusei
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