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Lavoratori Atc Esercizio ancora senza stipendio, presidio con i sindacati sotto la sede di Via Leopardi

Presidio dei lavoratori di fronte alla sede di Atc Esercizio

Sale la tensione all’interno di Atc Esercizio. Una cinquantina di lavoratori si sono presentati questa mattina di fronte alla sede di Via Leopardi per protestare contro il mancato versamento degli stipendi, previsto per venerdì scorso. Ma, come spiegano da giorni i sindacati, quello del ritardo nel pagamento delle mensilità è solo la proverbiale goccia che fa traboccare il vaso. Il personale di Atc viene, infatti, da un lungo periodo di stress iniziato con la pandemia, quando gli autisti hanno garantito il trasporto pubblico tra mille difficoltà, e proseguito con le criticità derivanti dal valzer dei green pass. A questo si sono aggiunti turni sempre più impegnativi e, in parallelo, il raggiungimento della quota del 30 per cento del servizio in appalto.
A fine maggio il primo intoppo relativo agli stipendi con l’assenza per malattia della persona addetta alla compilazione degli statini che aveva portato al versamento del dovuto in forma ridotta. Nei giorni scorsi la nuova criticità.

“La situazione è inverosimile”, sbotta Giuseppe Ponzanelli, della segreteria Uiltrasporti, presente in Via Leopardi insieme alle Rsa. “Nonostante la nostra denuncia di venerdì nessuno ci ha contattato, non abbiamo notizie su cosa sta succedendo, né riguardo al versamento degli stipendi. Dubitiamo fortemente che possano arrivare oggi. L’azienda lascia intendere che sia un problema tecnico, ma ricordiamo che già due mesi fa si era presentata la stessa problematica e che tutto dipendeva dall’assenza della persona addetta alle buste paga. Allora venne versato un acconto, questa volta, per il momento, non è stato pagato proprio niente. L’amministratore delegato Masinelli aveva detto che agosto avrebbe potuto essere un mese complicato a causa delle ferie, forse per lui, che in questo momento le sta facendo… Non riusciamo a capire se in azienda ci siano degli sprovveduti oppure se c’è qualcosa sotto”, conclude scettico Ponzanelli.
Mario Bonafiglia, in rappresentanza di Fit Cisl, pone l’accento sulla “mancanza di investimenti sul personale, un problema ormai evidente che periodicamente viene confermato dai fatti”. “Non siamo di fronte a una novità, i primi allarmi – prosegue il sindacalista – sono risuonati l’anno scorso. Eppure l’azienda è in salute: i bilancio sono chiusi in attivo, non si tratta di problemi finanziari. Anche perché in Atc i costi sono sempre stati mantenuti bassi. Ora però i lavoratori vedono gli appalti salire al 30 per cento, scoprono che si risparmia levando il logo dell’azienda dalle magliette e che le analisi sono portate al minimo. E in più queste situazioni. Così la preoccupazione sale. Ma l’azienda è fatta di persone, più che di mezzi. Sono gli uomini e le donne che forniscono un servizio di fondamentale importanza per gli abitanti, ma anche per il turismo. Quando Atc sembrava dover andare a gara c’era la coda per acquistarla perché ci sono buoni numeri tutto l’anno. Abbiamo fatto la battaglia per l’affidamento in house proprio per difendere questi valori, ma oggi le cose non vanno e siamo qua a denunciarlo”.

Duro anche Stefano Viani, in rappresentanza di Faisa Cisal: “Problema tecnico o no, l’azienda non ha comunicato niente ai lavoratori o ai sindacati. Sarebbe stato decisamente meglio, se ne sarebbe parlato e magari si sarebbe andati verso una soluzione ponte. Così facendo, invece, il malumore è salito ulteriormente e ora la misura è colma. I dipendenti e le loro famiglie hanno scadenze da rispettare e il mancato pagamento dello stipendio può creare problemi non indifferenti. Siamo anche in un periodo di ferie e questo ritardo può creare problemi enormi, senza pensare a chi ha da versare assegni di mantenimento… Tutto questo denota una scarsa attenzione nei confronti dei dipendenti che sono stati sempre in prima linea in questi anni complicati. E questo è il ringraziamento. L’azienda deve spiegarci cosa è successo e fare in modo che questo non accada più”.
L’appello all’azienda viene lanciato anche da Daniele Lodola, segretario di Cobas Lp: “Sabato mattina si è svolto un presidio spontaneo di alcuni lavoratori, ma l’ad Masinelli non si è presentato né l’altro ieri, né questa mattina: Atc si disinteressa completamente dei suoi dipendenti. Ho contattato l’assessore Casati che mi ha telefonato chiedendomi informazioni sull’accaduto: non sapeva nulla. Masinelli avrebbe dovuto informarlo di quello che sta succedendo, non i sindacati o i lavoratori. Anche questo è molto grave”.

Per Paolo Carrodano, segretario Ugl, “la situazione è esplosiva, perché il problema delle buste paga è solamente l’ultimo di una lunga serie”. Entrando nello specifico Carrodano ricorda che “a maggio è suonato il primo campanello di allarme con il pagamento degli stipendi senza le competenze, versate il mese seguente. Il problema era che c’era un solo addetto alla compilazione, ma non è possibile che bastino una malattia o le ferie per bloccare tutto. Un’azienda di 400 lavoratori non può avere una sola persona che si occupa degli stipendi: si possono distribuire meglio le risorse in amministrazione oppure che si assuma una figura che affianchi quella già presente, anche solamente part-time. E mi domando anche se abbiamo un software sufficientemente aggiornato. Non ci sono problemi di liquidità, ma la situazione è esacerbata, con turni massacranti e tempi di percorrenza che sono ancora basati sulla città di 30 anni fa. E’ assurdo”.
Presente al presidio anche Stefano Bettalli, segretario provinciale di Filt Cgil: “Tutto questo deriva solamente dalla disorganizzazione oppure c’è della premeditazione? Atc Esercizio è sotto organico in tutti i settori. Se il problema fosse stato di tipo tecnico gli informatici lo avrebbero potuto risolvere. Ma l’azienda non ammetterà mai di essere sotto organico. Così non si può andare avanti: Atc è in salute, ma Masinelli la sta amministrando come se fosse un’azienda privata”.

Dopo la protesta i sindacati sono stati invitati a salire per incontrare il responsabile del personale. “Ringraziamo per la possibilità di avere un incontro, ma ci saremmo aspettati almeno la presenza di un membro del Consiglio di amministrazione, composto da cinque persone, vista l’assenza dell’amministratore delegato Masinelli”, commentano le sigle.

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