Il blocco del mercato è ancora lì, ma questa volta non c’entra nulla la Fifa. Da quel 10 giugno scorso, quando il Tribunale dello Sport di Losanna riconsegnò allo Spezia la possibilità di fare acquisti in entrata, la rosa dello Spezia pensata per bastare fino al 2024 non ha perso volume. O meglio: ha salutato elementi di peso (Erlic, Maggiore, Provedel e Manaj), sostituendoli solo in parte (Caldara, Ekdal, Dragowski, l’attaccante?). Nella prima squadra odierna ci sono, a ranghi completi, ancora 33 calciatori a cercare spazio in quel di Follo, sotto gli occhi sempre più impazienti di Luca Gotti.
A sei giorni dalla fine del mercato, per arrivare agli ideali 27-28 elementi (compresi tre acquisti) serve un’opera di sfoltimento che negli ultimi due mesi non è riuscita. Anzi. La rottura dei rapporti con il SonderjyskE uscito dalla galassia Platek, che nel frattempo è diventata un microcosmo di due società, ha lasciato in dote sia Holm che Kornvig e ha chiuso la porta ad uno sbocco che si era rivelato comodo. E pure i rapporti tecnici non proprio fluidi con il Casa Pia ha portato a sorpresa Leo Sanca ad inizio agosto in Italia. Un altro da provare a piazzare sul filo di lana, insieme ai vari Mraz, Nguiamba e Stijepovic, più i prestiti auspicabili di qualcuno tra i giovani Sher, Podgoreanu, Bertola, e Kornvig stesso, in cerca di minutaggio.
Quello che la scorsa estate era stato un mercato da oltre venti milioni di euro per i soli cartellini, un investimento di lungo periodo per affrontare il lungo inverno del blocco del mercato, è oggi una zavorra che pesa sull’operatività. Così lo Spezia si ritrova a pochi giorni dalla fine della sessione estiva con un tecnico che, in maniera pacata quanto diretta, parla chiaramente di programmi con il club che prevedevano esiti diversi a questo punto della stagione. Di quei sette calciatori che sono, Bertola a parte, tutti frutto del suo stesso lavoro passato, è da vedere quanti Riccardo Pecini sarà in grado di piazzare entro giovedì prossimo.
Se il programma rimanesse a metà, ci sarebbero altre undici giornate da affrontare prima della sosta per il Mondiale. Due mesi per arrivare a gennaio e finire l’opera. Gotti ha già annunciato che farà con quelli che ha, qualsiasi cosa succeda. Il che non esclude il ritorno al 4-3-3 che riporti Verde e Gyasi, due punti fermi della breve storia aquilotta in serie A, nei loro ruoli storici con Nzola al centro.