Ultimi sette giorni di mercato, altre due giornate da giocare nello stesso lasso di tempo, poi undici turni e sarà di nuovo calciomercato al termine della sosta per il Mondiale del Qatar. Mentre Gravina promuove la partenza del campionato a metà agosto, in casa Spezia si fanno i conti con i tempi anomali di una stagione tutta da scrivere. Il numero uno Robert Platek è atteso in città prossimamente, l’organigramma confermato di recente, la progettazione del nuovo Picco che va verso la conclusione. Ma soprattutto – questo interessa oggi ai tifosi e a Luca Gotti – un organico per la serie A 22/23 da definire e completare.
Il tecnico chiede un acquisto per reparto, ma alla luce degli ultimi movimenti potrebbero non bastare. Due pezzi importanti del progetto varato un anno fa potrebbero salutare nelle prossime ore, seguendo i nomi pesanti di Provedel, Erlic, Maggiore e Manaj. Sono Dimitrios Nikolaou e Janis Antiste. Il difensore greco è una scommessa vinta, a 24 anni appena compiuti è reduce dalla prima vera stagione da protagonista in serie A e anche per questo ha mercato.
Il suo procuratore Fali Ramadani non ha difficoltà a creare interesse attorno ad un profilo di quel tipo. Si era parlato di apprezzamenti da club italiani di alta fascia, ma al momento nessuno si è palesato. Lo Spezia non si opporrebbe alla cessione di fronte alla giusta offerta, nonostante anche Elio Capradossi sembri destinato a lasciare la maglia bianca e Ethan Ampadu, ancora alla corte del Chelsea di Thomas Tuchel, non abbia ancora sciolto le riserve in merito al suo arrivo in aquilotto.
Di Antiste invece lo Spezia ha visto solo indizi di grandezza, quando fu lanciato da Thiago Motta nei primi mesi della sua guida tecnica per poi rapidamente consegnarlo al dimenticatoio. Di fatto per lui, pagato circa 5 milioni di euro dal Tolosa, solo una mezza stagione di calcio e relativo malessere per un 19enne decisamente larger than life, per dirla con gli americani. Se parte lui, di attaccanti ne servono sulla carta un paio: uno di movimento e uno di stazza. Caratteristiche che mancano sono per esempio quelle di Milan Djuric, gigante bosniaco che due mesi fa veniva via gratis dalla Salernitana, e che Gotti apprezza. Ma sulla fattibilità dell’operazione, con quella che potrebbe essere un diretta concorrente alla salvezza, non paiono esserci vie facili.
Di fronte a questo scenario, se la scorsa è stata un’estate di costruzione per Riccardo Pecini, questa rischia di essere quella della ristrutturazione di sostanza. Metà della squadra titolare delle ultime due salvezze ai saluti, un sistema ed una filosofia di gioco tutti nuovi, un campionato solo sulla carta meno impegnativo dello scorso. Infine, a sette giorni dalla chiusura del mercato, lo Spezia ha sette esuberi da piazzare, tre entrate da fare su richiesta di Gotti e due possibili cessioni last minute da affrontare. Mica poco.
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