“Chiediamo che l’applicazione dell’emendamento Rossomando, àncora di salvezza per le decine di ex oss di Coopservice che dal 31 dicembre 2022 vedranno scadere la cassa integrazione, sia conteggiato sul fabbisogno triennale dell’ASL5 in modo da ampliare il numero di lavoratori che potranno usufuirne”. Lo ha proposto oggi in consiglio regionale Davide Natale del Partito Democratico. Questa mattina è avvenuta l’audizione dei rappresentanti sindacali degli operatori sociosanitari spezzini, che negli scorsi giorni erano tornati a far sentire la propria voce anche a Palazzo Civico.
“Sono tre i temi emersi in assemblea – sintetizza Natale, autore di diverse interrogazioni su questa vicenda nel corso degli ultimi due anni -. Il primo è il rilancio del tavolo politico sulla ricollocazione delle professionalità che hanno perduto il lavoro. Accogliamo l’impegno a portare questa richiesta all’assessore competente, nonché presidente regionale, Giovanni Toti”.
“Il secondo tema riguarda i tempi stretti per risolvere una vicenda che rappresenta una vera e propria emergenza sociale per lo Spezzino. Ci sono pochi mesi a disposizione prima che la cassa integrazione scada e anche l’ultima forma di sostentamento per tante famiglie venga meno – ricorda Natale -. Ancora più urgente la necessità di sbloccare i pagamenti che sono rimasti in sospeso a causa di una serie di impedimenti burocratici. La Giunta si è impegnata a portare a conclusione le interlocuzioni con la banca coinvolta”.
Il terzo tema è appunto quello delle assunzioni. “L’emendamento presentato da Anna Rossomando, vicepresidente PD del Senato, è un unicum che offre alla Liguria uno strumento straordinario – sottolinea Natale -, ma va usato nel modo più espansivo. Il dottor Quaglia, direttore generale Dipartimento salute della Regione Liguria, ha indicato in 65 unità il fabbisogno, come proposto dall’Asl 5, su cui attivare l’internalizzazione del 50%, come da decreto. Sarebbe il caso di usare invece la quota triennale di lavoratori come popolazione di riferimento, in modo da estendere il target di assunzioni. Un’interpretazione estensiva si rende necessaria per dare risposte a più famiglie possibile. Per chi rimanesse ancora fuori, come suggerito dallo stesso sindacato, si avvii infine un ragionamento con altre strutture del territorio per l’assorbimento. La preoccupazione è forte e i tempi stretti”.
